Falsi permessi di lavoro, altri due denunciati
Dopo i sei arresti della scorsa settimana, nuove disposizioni: questa volta a carico di due cittadini svizzeri che lavorano negli uffici pubblici

Due nuovi denunciati nell’inchiesta in Svizzera sui falsi permessi di lavoro e di residenza, che la settimana scorsa ha visto finire in manette sei persone, per diverse ipotesi di reato.
Il Ministero pubblico e la Polizia cantonale comunicano che, nel contesto dell’inchiesta, lunedì 13 febbraio sono stati fermati e interrogati un 24enne cittadino svizzero domiciliato in Riviera e una 49enne cittadina svizzera domiciliata nel Bellinzonese.
Il 24enne è impiegato presso il nuovo contact center dell’Ufficio di esecuzione di Faido, mentre la 49enne lavora presso l’Ufficio della migrazione di Bellinzona. Entrambi sono stati denunciati con l’ipotesi di reato di violazione del segreto d’ufficio e rimangono a piede libero.
L’inchiesta è coordinata dal Procuratore pubblico Antonio Perugini. Al momento non saranno rilasciate ulteriori informazioni: al centro della vicenda c’è – secondo gli inquirenti – la figura di un 25enne, titolare di un’impresa edile fantasma. L’ipotesi è che i falsi permessi servissero ad una tratta di esseri umani attraverso il confine.
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