L’Inno di Mameli non risuonerà più nell’aula consiliare
Lunedì 31 luglio, su proposta dell'attuale presidente del Consiglio, si è votata l'abolizione dell'inno nazionale che apriva la seduta consiliare. Il Pd contesta la decisione

Le note dell’inno nazionale non risuoneranno più nell’aula consiliare di Tradate.
Nella seduta di lunedì 31 luglio, su proposta del presidente del Consiglio, si è votata l’abolizione dell’inno di Mameli che apriva ogni seduta del Consiglio comunale.
Una decisione che non trova d’accordo il Pd: «Il Partito Democratico ha votato contro la proposta di modificare il regolamento nella parte in cui si parla della diffusione dell’inno nazionale ad apertura delle sedute di Consiglio comunale, come sempre avvenuto fino all’insediamento della giunta Galli – scrive il dichiara il pruppo consiliare Pd – È doveroso ricordare che ogni seduta del Consiglio rappresenta un momento di solenne attività istituzionale, poiché i consiglieri eletti sono stati votati dai cittadini come rappresentanti istituzionali e quindi non si può decidere sommariamente quali siano i momenti solenni e quali no» .
«Ci meravigliamo del fatto che, dopo una campagna elettorale caratterizzata dai toni apocalittici contro l’amministrazione Cavalotti e dallo slogan Liberiamo Tradate, una delle priorità dell’attuale amministrazione sia quella di togliere l’esecuzione dell’inno nazionale. Tale atto rispecchia solo la visione ideologica della Lega nord e non ha alcuna spiegazione amministrativa. Ci saremmo aspettati interventi più amministrativi e meno di facciata».
«Ci chiediamo inoltre – continuano i Consiglieri Pd – come possano coesistere nello stesso gruppo di centro destra, l’anima nazionalista del Movimento prealpino (promotore tra l’altro della precedente richiesta di eseguire l’inno) o di Forza Italia con l’anima “padana” di questa Lega nord che pare non seguire neppure la nuova strategia nazionale di Salvini. Il Partito democratico continuerà a difendere i valori nazionali, rappresentati anche dell’inno di Mameli, e a svolgere il proprio ruolo di partito di opposizione, senza mai tralasciare gli interessi dei cittadini che devono rimanere l’unica priorità dell’amministrazione comunale».
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