Piante e animali “alieni”: un database globale sulle specie invasive
La pubblicazione negli scorsi giorni dei dati relativi ai primi 20 Paesi ha visto la collaborazione di due ricercatori dell'Università pavese
Le specie invasive sono riconosciute come una delle principali cause di perdita di biodiversità e alterazione degli ecosistemi e possono provocare ingenti danni all’economia e alla salute umana.
Per la corretta gestione del problema è necessario conoscere l’entità del fenomeno, la sua distribuzione, il suo impatto a scala globale.
Per questo motivo, organizzazioni internazionali come l’IUCN (Unione Mondiale per la Conservazione della Natura) e il GBIF (Global Biodiversity Information Facility), nell’ambito della Convenzione di Rio sulla Biodiversità (CBD), hanno promosso la creazione di un database globale sulle specie introdotte e invasive.
L’iniziativa ha prodotto il GRIIS (Global Register of Introduced and Invasive Species): una piattaforma informatica open access basata su dati validati da esperti, che riporta checklist sulle specie invasive presenti negli ambienti terrestri, marini e d’acqua dolce dei Paesi di tutto il mondo.
Questa piattaforma, ospitata da ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), unisce e standardizza le informazioni fino ad ora diffuse in molteplici fonti disomogenee tra loro e costituirà un utile supporto ai governi nazionali per l’implementazione di norme finalizzate alla conservazione della biodiversità.
La pubblicazione negli scorsi giorni dei dati relativi ai primi 20 Paesi ha avuto una risonanza globale, venendo pubblicizzata da media di tutto il mondo, tra cui BBC news.
Ai dati italiani, di prossima pubblicazione sul database GRIIS, hanno contribuito anche due ricercatrici dell’Università di Pavia: Anna Occhipinti e Agnese Marchini, del Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente, che hanno curato la checklist delle specie marine italiane.
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