Distraevano e derubavano i passeggeri con un trucco, arrestati in aeroporto
Dalle impronte digitali dei soggetti fermati è poi emersa tutta la loro “carriera” criminosa. Tutti i sospettati erano già conosciuti dalle forze dell’ordine per essere stati denunciati o già arrestati
Si aggiravano per l’aeroporto e con un trucchetto collaudato rubavano borse e preziosi ai passeggeri. Li hanno scoperti e arrestati gli agenti della polizia di frontiera nella serata di domenica, proprio nel giorno di Pasqua, al terminal 1 di Malpensa.
Inizialmente si trattava di due persone travestite da normali passeggeri nell’area check-in. Avendoli visti in atteggiamenti sospetti gli agenti hanno cominciato a tenerli sott’occhio a distanza.
È così che li hanno visti all’opera: mentre uno dei due “finti” passeggeri si avvicinava, con la scusa di chiedere un’informazione, ad una coppia in attesa dell’apertura del check in del proprio volo, l’altro complice si è avvicinato ai bagagli appoggiati sulle poltroncine senza essere notato dai legittimi possessori, impegnati a fornire le informazioni richieste.
Così si è impossessato di una borsa e di una valigetta porta lap-top, per poi allontanarsi velocemente e raggiungere il piano terra dell’aeroporto dove c’era un “collega” ad attenderlo, anch’egli precipitosamente fuggito dal luogo del furto, oltre che una vettura pronta alla fuga al cui posto di guida era seduto un terzo complice.
Gli operatori sul campo, costantemente informati dei movimenti delle persone “sospette”, grazie alle informazioni del sistema di videosorveglianza, condivise in tempo reale dai colleghi della sala operativa, hanno quindi bloccato l’autovettura con a bordo l’intero gruppo e la refurtiva appena sottratta, procedendo al loro arresto in flagranza per il reato di furto aggravato in concorso.
I tre criminali sono K. M. e M.S.A. cittadini algerini di 30 e 36 anni e R.V., trentenne cittadino italiano. Tutti e tre sono stati portati in carcere a Busto Arsizio.
Dalle impronte digitali dei soggetti fermati è poi emersa tutta la loro “carriera” criminosa. Tutti i sospettati erano già conosciuti dalle forze dell’ordine per essere stati denunciati o tratti in arresto per reati contro la proprietà e per l’inosservanza delle norme sul soggiorno degli stranieri, commessi principalmente nell’area milanese, per i quali avevano già varcato, in più di un’occasione, la soglia carceraria.
La mattina successiva, presso il Tribunale bustocco, si è svolta l’udienza processuale, con rito direttissimo, a carico delle tre persone arrestate che si è concluso con la convalida dell’arresto e l’applicazione della sola misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, con il contestuale rinvio del processo ad altra data.
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Se ho capito bene, nonostante i tre siano recidivi e beccati in flagranza di reato sono stati lasciati liberi di circolare.
Se questa è prevenzione…