Ospedale accorpato con Busto? Un’ipotesi che non esiste
Il direttore generale del Sant'Antonio Abate Humberto Pontoni interviene sulla riorganizzazione del personale, ma anche sui "rumors" che circolano
Accorpamento dell’ospedale di Gallarate con quello di Busto? Una possibilità che non esiste: a specificarlo è una nota ufficiale del direttore dell’Azienda Ospedaliera di Gallarate Humberto Pontoni. «Si è sentito parlare di un probabile accorpamento dell’Azienda Ospedaliera di Gallarate con l’Azienda Ospedaliera di Busto Arsizio. Tale accorpamento è destituito da ogni fondamento e reso ancora più improbabile stante la nuova determinazione territoriale provinciale dettata dalle norme nazionali. Le probabilità della paventata ipotesi di accorpamento semmai calano anche in prospettiva di una riorganizzazione dei servizi maggiormente centrata sulle necessità sanitarie della popolazione del bacino territoriale di riferimento in cui opera l’Azienda Ospedaliera di Gallarate. Di questa esigenza ne tiene conto anche il Piano di organizzazione (Poa) che è in fase di deliberazione e che sarà a breve trasmesso alla Regione per l’approvazione. Il Poa, strumento di programmazione, è costruito sulla specifica realtà aziendale. Esso definisce l’assetto organizzativo con la finalità di creare le condizioni e gli strumenti utili al raggiungimento degli obiettivi, assicurare la buona gestione amministrativa e finanziaria nonché dare concreta attuazione alle politiche di governo clinico. Per quanto riguarda la riduzione o l’implementazione di risorse umane esso non è condizionante. Infatti la determinazione della cosiddetta “pianta organica” è atto a sé stante che necessita di valutazione e applicazione di parametri con strumenti propri».
Altro tema all’ordine del giorno, la questione del personale, che in alcuni reparti è – denunciano le sigle sindacali – insufficienti. Anche su questo il direttore Pontoni torna a puntualizzare lo stato dell’arte al Sant’Antonio Abate: «Nel merito della dotazione di organico l’Azienda di Gallarate sta cercando di ottemperare alle indicazioni statali che vincolano al contenimento dei costi, usando tutti gli strumenti contrattuali possibili per garantire il volume di attività e assistere i pazienti con appropriatezza e qualità del servizio. Le prestazioni nei reparti e nei servizi, con grande sforzo degli operatori, sono sempre assicurate sia dal personale infermieristico che dal personale di supporto. L’Azienda ricorre anche a incarichi a tempo determinato. L’iter procedurale di selezione è basato sulla verifica della professionalità accertata. Incarichi a scadenza rendono però difficoltosa l’integrazione degli operatori nel sistema. Vale a dire che per far crescere una cultura organizzativa specifica è richiesto più tempo anche attraverso una formazione continua mirata, come peraltro già avviene per il personale a tempo indeterminato in modo sistematico. L’Azienda auspica che si possano trasformare gli incarichi da tempo determinato a tempo indeterminato. Purtroppo, attualmente i vincoli imposti dalle norme consentono parzialmente questa operazione».
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