Bevute con scasso, il sindaco li “assolve”
Bianchi in tribunale per una bravata di alcuni giovani del paese evita la costituzione di parte civile, basta che abbiano risarcito il danno
Per una bevuta in compagnia nella notte si può rischiare il processo penale, ma il sindaco del paese, una volta che il danno è stato risarcito, adesso intende perdonare i vandali. Accade a Morazzone, dove nel 2010 sette ragazzi erano entrati una notte nel campetto comunale di via Prati, spaccando un lucchetto e forzando una porta. Qualche birretta e un po’ trasgressione, ma purtroppo per loro all’alba furono scoperti da un residente della zona che portava a passeggio il cane. E che chiamò i carabinieri. Il processo è iniziato questa mattina, 3 luglio 2012, davanti al giudice Anna Giorgetti del tribunale di Varese. Il sindaco Matteo Bianchi, leghista noto alle cronache per una querela poi rientrata contro Vittorio Sgarbi per gli insulti legati all’abbattimento di una vecchia villetta liberty, ha detto al giudice, in aula, che non intendeva costituirsi parte civile a nome del comune. Bianchi avrebbe anche voluto rimettere la querela ma i reati contestati sono perseguibili d’ufficio. I giovani del suo paese hanno certamente sbagliato, ma il primo cittadino – che tra l’altro ne conosce alcuni – voleva evitare che avessero conseguenze sulla pedina penale. Il comune ha già avuto una somma versata per rifondere i danni, qualche centinaio di euro per rimettere a posto la porta e il lucchetto. Il processo è stato aggiornato.
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