Due posti occupati ogni tre, gli aerei voleranno più pieni
Dopo molte proteste, l'Enac ammorbidisce il distanziamento previsto (solo in Italia) a bordo: questione di misure

Da un sedile occupato ogni tre a due su tre. Si sintetizza più o meno così la modifica della norma sul distanziamnto introdotta dall’Enac, l’ente che sorveglia l’aviazione civile: per assicurare piena sicurezza basterà lasciare libero il sedile in mezzo a ogni fila da tre e tenere sempre dritto lo schienale.
L’obbligo di distanza di un metro tra i passeggeri c’è – di fatto – solo in Italia, vale a dire solo per i voli sull’Italia: un provvedimento emesso dall’Enac come applicazione del Dpcm del premier Giuseppe Conte del 17 maggio, che rimane valido fino al 14 giugno.
Molte compagnie straniere hanno protestato o minacciato di ritirarsi, per quanto riguarda Malpensa la minaccia più pesante era quella di Easyjet (che ha base importante appunto a Milano Malpensa, ma anche a Napoli). «Regole non sostenibili nel lungo periodo», aveva valutato l’ad di Sea Armando Brunini.
La Iata, l’associazione mondiale delle compagnie, ha ribadito che è sufficiente avere la mascherina e non ritiene utile neppure il posto vuoto in mezzo a tre sedili. «Non esiste un solo caso al mondo di passeggero contagiato in aereo» aveva ribadito anche settimana scorsa l’amministratore delegato di WizzAir, compagnia che pure ha annunciato investimenti importanti in Italia, a Malpensa.
Pochi giorni fa la svolta: il 26 maggio il direttore generale di Enac, Alessio Quaranta, ha ammorbidito le stringenti norme precedenti e ha stabilito tre regole: mascherina indossata, schienale dei sedili sempre in posizione verticale per tutto il volo, distanza (di un metro) tra sedili vicini da misurare non dal bordo, ma “tra i punti mediani di due sedili adiacenti”. Ed è così che si è passati da un posto ogni tre a un posto ogni due.
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