Il tribunale di Busto è sicuro?
La domanda è di una lettrice che ha notato un ingresso laterale dell'edificio dal quale potrebbe entrare chiunque senza controlli. Il presidente del Tribunale D'Avossa: "Abbiamo chiesto un intervento per chiudere il passaggio"

Il Tribunale di Busto Arsizio è sicuro? E’ questa la domanda che molti si sono fatti questa mattina, venerdì, entrando dall’ingresso principale dell’edificio, dopo i fatti di ieri al Tribunale di Milano quando Claudio Giardiello è riuscito ad entrare armato, a uccidere 3 persone e ferirne altre due. I controlli al metal detector da parte delle guardie giurate bustocche è attento, come sempre, ma è la segnalazione di una lettrice a porre un problema riguardo ad una delle porte laterali del piano terra. Ecco cosa ci scrive Maria Rosa Maldi.
Qualche mese fa mi sono dovuta recare presso la cancelleria del Tribunale di Busto Arsizio. Passaggio obbligato, per accedere all’edificio, la porta centrale munita di metal detector presidiata da una guardia armata e due carabinieri. Ho dovuto passare borsa e giacca attraverso il nastro di controllo e svuotare le tasche da ogni oggetto metallico. La cancelleria si trova al piano terreno, mi sono messa pazientemente in coda aspettando l’orario di apertura. A pochi metri da me una porta con apertura antipanico a vetri che da sul giardino a lato dell’ingresso principale. Sono rimasta a bocca aperta quando due persone hanno aperto la porta dall’interno spingendo il maniglione, l’hanno bloccata con un mattone che stava fuori così da non rimanere chiusi fuori e poter rientrare dopo la essersi tranquillamente accesi una sigaretta in giardino. Subito ho pensato: “ma a cosa serve passare i controlli all’ingresso quando una volta entrati si può aprire una porta tenerla aperta e far entrare chiunque o qualsiasi cosa?” Dopo i fatti di oggi non ho potuto fare a meno che ripensare a quanto avevo visto.
La porta in questione si affaccia sul prato a sinistra dell’entrata principale e viene utilizzata dai giudici per raggiungere il parcheggio riservato, posto sul retro. Spesso l’uscita viene utilizzata da persone altre rispetto ai giudici anche solo per fumare una sigaretta o prendere un po’ d’aria. Il presidente del Tribunale Edoardo D’Avossa sul punto non si sottrae ad una risposta: «Il problema è noto da tempo sia a me che al responsabile per la sicurezza che è il Procuratore Capo Gianluigi Fontana e per questoabbiamo chiesto da tempo al Comune, proprietario dell’immobile, di intervenire con il posizionamento di una rete metallica nel prato in modo da impedire l’accesso dall’esterno».
Attualmente, a presidio delle porte laterali, c’è solo una telecamera che dovrebbe essere controllata dal monitor presente nella saletta delle guardie giurate, a lato dell’ingresso principale ma – visto che le guardie sono solo due e sono impegnate spesso al metal detector – chi controlla i monitor? Un problema di sicurezza c’è e va risolto e non ci si può di certo nascondere dietro ala solita frase: “Finchè non succede niente…”. A Milano è successo ieri con un bilancio drammatico, a Varese già qualche anno fa, a Gallarate è stata organizzata un’evasione.
Questa mattina, intanto, all’interno dell’aula Falcone e Borsellino è stato osservato un minuto di silenzio alla presenza di tutti i vertici della giustizia a partire dallo stesso presidente del Tribunale, del Procuratore Capo, del presidente della Camera Penale, dei rappresentanti sindacali e dell’Anm, Maria Greca Zoncu che ha ricordato le vittime dei fatti di Milano.
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