“Cardano non poteva partecipare al bando, l’opposizione dovrebbe saperlo”

La giunta risponde alla minoranza di centrodestra sul bando di videosorveglianza: "I requisiti restrittivi erano indicati nel bando della Regione"

cardano al campo comune

Cardano non poteva partecipare al bando per la videosorveglianza. Troppo stringenti – per Cardano come per altri Comuni di dimensioni medio-piccole – i requisiti: «informazioni erano, d’altra parte, facilmente reperibili sul sito della stessa Regione anche dai consiglieri di opposizione» spiegano dalla giunta che amministra Cardano al Campo. La precisazione arriva infatti come risposta alla denuncia sollevata dal centrodestra lunedì.

«Siamo certi della buona fede dei locali esponenti dell’opposizione, forza di maggioranza invece nella Regione stessa; dobbiamo però, purtroppo, constatare una marcata superficialità nella lettura e nella comprensione del bando stesso, superficialità poi emersa fortemente a livello mediatico» spiegano dalla maggioranza. Perché? Perchè il bando (che si trova sul sito della Regione) prevede regole d’accesso molto rigide e che di fatto riducono molto la possibilità per Comuni medio piccoli di accedere. Tra le richieste,  «la dotazione organica minima di 18 operatori con continuità del servizio per oltre 2 turni per un minimo di 12 ore e una reperibilità sulle 24 ore». E già solo la richiesta del numero minimo di agenti da escludere Cardano dal bando: «l’organico della Città di Cardano al Campo si attesta oggi su sei operatori, più la Comandante, le regole stabilite dalla Regione ci hanno impedito di partecipare».

In molti Comuni (anche di centrodestra) serpeggia un po’ di delusione per un bando molto restrittivo, anche rispetto alle possibilità di partecipazione come Ente Associato. Anche Cardano, pur avendo una forma di collaboraione con la vicina Gallarate, finisce per essere esclusa. «La Città di Cardano al Campo ha infatti in essere un accordo operativo con la Città di Gallarate, lungi dall’essere la convenzione sul modello del comando unico con ente capofila richiesta dal bando. Le condizioni restrittive e le stesse tempistiche, quindi, sono le ovvie ragioni della mancata partecipazione. Queste informazioni erano, d’altra parte, facilmente reperibili sul sito della stessa Regione, in modo particolare da parte di chi ha pratica di vita amministrativa, come i Consiglieri Comunali».

La maggioranza ribadisce quindi di aver prestato attenzione al bando e indica comunque una direzione su cui si sta lavorando: «non intendiamo farci scoraggiare, considerando la sicurezza delle nostre cittadine e dei nostri cittadini un elemento di importanza centrale. Abbiamo infatti già da tempo programmato a bilancio importanti risorse economiche per implementare, attraverso un progetto pluriennale, l’attuale sistema di videosorveglianza del Comune e si stanno valutando strumenti di incentivazione, nei confronti dei commercianti, per posizionare telecamere che possano inquadrare la zona antistante i negozi» (con garanzie specifiche per la tutela della privacy).

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 16 Febbraio 2016
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