Come si svolge il processo penale: studenti a lezione in tribunale
46 studenti dell'istituto Facchinetti hanno visitato il tribunale di Busto confrontandosi con due pubblici ministeri e assistendo a un processo penale

Si è svolta la prima giornata del progetto istituito dall’ANM sezione di Milano dal titolo “Adottiamo una scuola, adottiamo la Costituzione” che vedrà la giornata conclusiva il 23 maggio presso l’Aula Magna del Tribunale di Milano.
Protagonisti gli alunni delle classi seconde dell’ISIS “C. Facchinetti” di Castellanza, un Istituto Tecnico Industriale sotto la dirigenza della Prof.ssa Lucia Grassi.
Prima dell’incontro con i magistrati gli alunni hanno discusso in classe con i loro docenti proff C. Fumai e L. Calarota le tematiche inerenti l’organizzazione della giustizia in Italia e il grave problema della criminalità organizzata, le sue ripercussioni sul tessuto economico e sociale con uno sguardo particolare al territorio dell’Altomilanese.

Lo scorso 18 marzo la dott.ssa Zoncu, giudice del processo penale, e la dott.ssa Ria , entrambe pubblico ministero, hanno accolto nell’Aula delle udienze del Tribunale di Busto Arsisio i 46 studenti accompagnati dai proff. Calarota L. e Fumai C., Fusco V. e Certo L..
I Magistrati hanno ampiamente spiegato le fasi e le modalità con cui si svolge il processo penale utilizzando un linguaggio tecnico ma ricorrendo a frequenti esempi reali che hanno preso molto comprensibile la realtà che quotidianamente i magistrati affrontano per il rispetto della legge e l’amministrazione della giustizia.
Sono emerse problematiche interessanti dalle domande che gli studenti hanno rivolto ai Magistrati che hanno risposto loro in modo chiaro e fermo: «Tutti noi abbiamo il dovere di difendere la legalità denunciando senza timori o sottomissioni qualsiasi fatto che sia commesso nel disprezzo delle regole della convivenza sociale e delle norme penali: l’omertà, l’indifferenza, il voltare le spalle a comportamenti che rientrano nelle fattispecie penali non fa altro che aumentare il potere e la prepotenza di coloro che vogliono controllare il nostro territorio con il crimine e la sopraffazione».
Molti cittadini affermano di non avere più fiducia nella Giustizia, ma «E’ importante che ciascuno di noi sviluppi le proprie capacità critiche con la giusta e corretta informazione perché solo così il cittadino avrà più fiducia nella giustizia».
Ci sono infiltrazioni di criminalità organizzata nel nostro territorio? « Purtroppo sì ma con cause diverse da quelle del Sud Italia perché qui è presente un’economia ricca che attira molto chi vuole fare affari disonesti».
In conclusione, i magistrati hanno ricordato ai ragazzi che il primo contrasto alla criminalità parte dal basso, dalla società civile, da noi stessi attraverso le piccole azioni coraggiose di legalità, necessarie per consolidare la forza e la fiducia nella giustizia.
« È stata un’esperienza interessante che non dimenticheremo» hanno commentato gli alunni. Intanto alcuni studenti maggiorenni hanno potuto assistere direttamente ad una udienza del processo penale
Autori: Calarota Leonardo e Caterina Fumai
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