Lo scuolabus si rompe, l’alternativa è il pedibus
Il mezzo si è guastato pochi giorni dopo l'inizio della scuola. Solo tredici i bambini iscritti: "Troppo pochi - dice il sindaco - è probabile che il servizio verrà cancellato"

Il pullmino si guasta e la scuola resta senza mezzo di trasporto. Accade a Buguggiate, paese che ha un istituto che ospita 280 bambini circa, tra primaria e secondaria. Il mezzo si è guastato pochi giorni dopo l’inizio dell’attività scolastica e ai genitori degli alunni iscritti al servizio comunale è stato suggerito di scegliere come alternativa il “prescuola”.
“Tutto vero – spiega il sindaco Cristina Galimberti – ma va anche detto che i bambini che avevano chiesto di essere accompagnati con lo scuolabus erano soltanto 13. Un numero davvero esiguo. Il pullmino faceva un primo viaggio alle 13 con a bordo dieci bambini, e un secondo viaggio alle 14 solo con tre. Mantenere un servizio attivo per così pochi utenti davvero non ha senso. Al Comune viene a costare all’incirca ventimila euro l’anno, cifra che dobbiamo trovare nel bilancio comunale e che erode il denaro destinato al piano di diritto allo studio.
Lo scuolabus è rotto, è vero – continua il sindaco – ma a questo punto ci domandiamo se serva davvero. Stiamo aspettando che ci dicano quanto occorre per aggiustarlo, ma se la cifra, come sospettiamo, fosse troppo alta, non escludiamo di di dismettere del tutto il servizio. Sarà un disagio per alcuni, ma non ci sono alternative”.
Un’alternativa in realtà ci sarebbe, anche se di tutt’altra natura ed era stata proposta alla fine dello scorso anno scolastico. “Molti chiedevano il pedibus, che era anche nel nostro programma elettorale. Abbiamo domandato quanto genitori si rendessero disponibili ad accompagnare i bambini a scuola a piedi: se ne è proposto uno soltanto. Troppo poco, noi non abbiamo risorse in comune da destinare a questa iniziativa, quindi o quest’anno si trovano sei genitori disposti a dedicare del tempo al pedibus o dovremo rinunciarci“.
Lunedì prossimo verrà fatta la proposta ufficiale dopo di che si tireranno le somme: resta il fatto che a quanto pare i genitori preferiscono utilizzare mezzi propri per portare i figli a scuola e non è detto che sentano davvero la necessità di un servizio comunale, pedibus o scuolabus che sia.
TAG ARTICOLO
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Felice su Il pericoloso gioco alla stazione Ferno-Lonate: ragazzini attraversano i binari nel tunnel
lenny54 su È arrivato il gran giorno a Monteviasco: dopo sette anni di stop riparte la funivia
Adriana Andriani su Bogno, la Fondazione Sacro Cuore in liquidazione. Bini: "Non c'erano le condizioni economiche per proseguire"
Bruno Paolillo su Ottant’anni fa Hiroshima: la memoria della bomba che cambiò il mondo
PaoloFilterfree su Vigili del fuoco, organico solo sulla carta: Candiani denuncia l’abuso delle leggi speciali. "Vuote anche le case Aler in convenzione"
Alessandro Zanzi su Crescono le diagnosi di disabilità tra i minori di Varese: +500% in 10 anni
Oggi San Ponzio
Ahinoi desolante situazione. Non essere in grado di ribilanciare un bilancio e semplicemente tagliare può voler dire 2 cose : o non essere un assessore al bilancio all’ altezza o percorrere scientemente la volontà politica di tagliare sui servizi senza avere il capacità di approfondire le implicazioni e soprattutto il coraggio di dire quale ne sia la reale causa scatenante e prendere provvedimenti
..un semplice abitante con figli già grandi