I filati della piccola azienda che servono l’alta moda
Dalla colorazione dei fili fino alla realizzazione del tessuto. Gli studenti in visita alla storica fabbrica leggiunese
Fili pregiati che da Leggiuno arrivano in tutto il mondo per creare capi d’alta moda. Un processo che inizia dalla colorazione delle rocche fino alla realizzazione del tessuto.
Una storia affascinante quella della Leggiuno Spa, l’azienda tessile che dal 1908 lavora per lo più con lino e cotone e che questa mattina, mercoledì 15 novembre, si è presentata agli alunni delle classi della terza media di Leggiuno, in occasione del PMI DAY.
Ad accoglierli, un edificio in stile liberty che ricorda la storia di un’azienda che da oltre un secolo vive sul territorio adattandosi ai cambiamenti e alle tendenze del mercato internazionale, mantenendo alta la sua qualità e una produzione verticalizzata.
«Seguiamo tutto il processo del prodotto – spiega ai ragazzi Filippo Lessanutti, responsabile amministrativo -, cosa che oggi succede in pochissime aziende. Partiamo dai filati per arrivare alla creazione dei tessuti che verranno usati, per lo più, per la realizzazione di camicie. La tendenza di oggi invece, è esternalizzare i diversi processi per fare in modo che il lavoro sia più snello ed economico».

Ad oggi la Leggiuno spa ha centottanta dipendenti e fattura venti milioni di euro l’anno. Lavora per lo più con i marchi dell’alta moda e il suo mercato è per il 70% estero. Propone circa 1600 campioni l’anno o crea prodotti su richiesta. «Il vantaggio di avere una produzione verticalizzata è proprio questo: nel giro di 48 ore possiamo realizzare per il cliente un prodotto personalizzato».
La fabbrica è distribuita su trentamila metri quadrati. Passare da un capannone all’altro significa vedere macchine in movimento e operai al lavoro. Si parte dalla colorazione dei filati, il magazzino, le macchine per l’orditura quindi la tessitura, fino al fissaggio. C’è quindi il controllo finale dei tessuti, l’imballaggio e la spedizione.
«I tessuti saranno poi portati alle strutture di confezionamento, dove verranno realizzate le camicie o, in alcuni casi, abiti». Un ultimo processo che agli inizi veniva realizzato anche qui a Leggiuno, spiega Paolo Airaghi, responsabile dei servizi industriali che ha accompagnato i ragazzi durante la visita.
Oltre alle “braccia” l’azienda è fatta anche dalle “teste”. E’ per questo che la visita degli alunni si conclude negli uffici, da dove parte tutto. Scelta dei colori, fantasie, tessuti ma anche organizzazione, logistica e tutto ciò che serve far funzionare l’impresa.
Quando lasciamo la fabbrica, in tarda mattinata, il lavoro è a pieno ritmo. Gli spazi sono molto ampi ed è facile immaginare quando, fino a qualche anno fa, lavoravano molti più dipendenti. Per gli abitanti di Leggiuno rappresentava la principale fonte economica, oggi resta un suo “fiore all’occhiello”.
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