Guttuso trova casa a Villa Mirabello

Venti opere faranno parte di un'esposizione permanente per dieci anni. Nel 2019 anche una mostra in onore dell'artista che abitò a Velate

Generico 2018

Un annuncio che in molti aspettavano da tempo: Varese ospiterà una mostra dedicata a Renato Guttuso e diventerà sede espositiva delle sue opere per dieci anni. Il tutto è previsto per il 2019 ma l’organizzazione è già stata avviata, «Oggi per la città è una giornata importante», ha commentato il sindaco Davide Galimberti, «con questo annuncio inauguriamo una stagione di grandi eventi culturali».

L’artista siciliano è da sempre legato a Varese, luogo che ha scelto per trascorrere buona parte della sua vita e dove, dal suo studio di Velate, ha dipinto alcuni dei quadri più famosi, «Sarà un grande momento culturale che ben si inquadra nelle attività che volevamo e che coinvolgerà tutto il mondo della cultura».

Verrà quindi organizzata una mostra con diversi lavori di Renato Guttuso e successivamente un’esposizione con altre venti opere che resterà a Villa Mirabello per dieci anni; questo è possibile grazie ad un accordo di comodato d’uso tra l’amministrazione comunale e la Fondazione Pellin. «Abbiamo sempre sperato che Varese rendesse omaggio a Renato Guttuso e oggi possiamo dire che si realizza un desiderio. Mio marito era un suo grande amico e gli promise che avrebbe realizzato una mostra per lui, siamo felici che oggi accada», ha sottolineato Adriana Pellin della Fondazione, moglie di Francesco, presente alla conferenza insieme al figlio Beniamino.

Il "Capolavoro Ritrovato" di Renato Guttuso (inserita in galleria)

Le opere che faranno parte della mostra non sono ancora state scelte mentre sono già state decise le opere che resteranno in città per dieci anni, «Si tratta di una ventina di opere, anche di grandi dimensioni – spiega Serena Contini, curatrice dei Musei Civici di Varese -. Ci sarà il famoso “Spes contra spem”, oltre a dieci studi che lo riguardano. Presenti sette oli su tela, due acrilici e altro opere che riguardano per lo più la sua produzione degli anni ’80, oltre ad una natura morta degli anni ’60».

La sede espositiva sarà Villa Mirabello e, come spiega il Sindaco, la scelta non è casuale, «Sono i musei della nostra città, nel cuore cittadino e crediamo che questa mostra sia un’occasione anche per far diventare la città un luogo più turistico. La Villa inoltre, vedrà interventi strutturali per poter ospitare mostre di questa portata».

«Varese è una città con tanti valori nascosti che aspettano di essere messi in evidenza – continua l’assessore alla cultura Cecchi -. E’ un patrimonio che va sviluppato, custodito e coccolato e questa mostra ne è la dimostrazione. La cultura è un vantaggio competitivo che permette di crescere e mettere basi per farlo. In questi mesi sono stato in contatto anche con Fabio Carapezza Guttuso che mi ha detto di continuare a lavorare al progetto».

A confermare l’importanza di un’esposizione di questo tipo in città anche Anna Bernardini direttrice della Villa e Collezione Panza, «In questi anni, in tanti abbiamo provato a fare una mostra dedicata a Guttuso ma nessuno ci è riuscito fino ad ora. Credo che oggi si sia arrivati ad un risultato importante; è una mostra che darà modo di valorizzare le reti culturali del territorio ma anche di rileggere in maniera significativa il lavoro di Guttuso, anche da un punto di vista scientifico».

L’ultima mostra di Renato Guttuso in città è stata organizzata nel 1983, successivamente è stata presentata una mostra dedicata alla figura di Giovanni Testori in cui si rileggeva la sua figura. «Era un uomo con una forte personalità, mio marito e lui erano grandi amici – racconta Adriana Pellin -. L’ho visto dipingere e quando entravo nel suo studio provavo una grande soggezione. L’ho sempre ammirato per la sua pittura».

Adelia Brigo
adelia.brigo@varesenews.it

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Pubblicato il 07 Febbraio 2018
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