Ultima asta per Villa Castiglioni? I dubbi del sindaco

La curatrice fallimentare scrive al Comune “Se l’asta andrà deserta, l’immobile sarà lasciato al suo destino”, ma partono le verifiche con gli avvocati  

Induno Olona -  Degrado a Villa Castiglioni

Sul destino di Villa Castiglioni si addensa un’altra nuvola.

Ieri la curatrice fallimentare ha mandato al sindaco di Induno Olona, un messaggio che suona come una “condanna a morte” per la bella residenza d’epoca al centro di un fallimento L’asta prevista per il prossimo 31 luglio, con prezzo di partenza fissato a 600.000 euro, potrebbe essere l’ultimo tentativo per trovare un nuovo proprietario.

“Dopo di che – scrive la curatrice fallimentare Paola Degrassi al sindaco di Induno Olona – il complesso immobiliare non verrà più posto in vendita non potendo con il suo ricavato pagare nemmeno in parte i creditori in prededuzione”.

Quale destino aspetta dunque Villa Castiglioni se la nuova asta andasse deserta, come accaduto nelle sei indette finora? La curatrice Degrassi nella comunicazione a Cavallin è chiara: “Il complesso immobiliare verrà abbandonato o conferito allo Stato”.

«La comunicazione di Paola Degrassi arriva come risposta dopo che dal Comune erano partite due diffide, affinché la Curatrice provvedesse alla messa in sicurezza dello stabile – scrive il sindaco – impedendo l’accesso ad occupanti clandestini, e avviasse altresì la progettazione di un intervento di sistemazione definitiva del muro di cinta su via Tabacchi, oggi puntellato con alcuni muraglioni di sassi, a norma di legge ma provvisori. I provvedimenti sono stati notificati nei giorni scorsi per conoscenza anche al Prefetto di Varese e ai vertici delle Forze dell’Ordine».

Cavallin, che tra l’altro ancora l’altro ieri ha richiesto un ennesimo intervento dei Carabinieri, dopo che alcuni cittadini hanno segnalato movimenti notturni all’interno della villa, non ci sta a questa sentenza definitiva, e commenta la comunicazione inviatagli della curatrice fallimentare con prudenza: «Ho chiesto un parere al legale del Comune, avvocato Ravizzoli, sulla fondatezza e legittimità delle intenzioni che mi sono state comunicate, cioè se sia possibile che andando deserta l’asta del 31 luglio la Curatrice possa davvero decidere di non tentare più altre procedure di vendita e lasciare andare l’immobile al suo destino».

«In attesa del parere giuridico – dice ancora il sindaco – ovviamente rinnovo l’invito a chi possa essere interessato a rilevare questa proprietà a partecipare alla prossima asta. Il prezzo base a cui viene proposta la villa è certo interessante, al netto che chi se la aggiudicherà sarà tenuto ad affrontare immediatamente alcuni impegnativi interventi di messa in sicurezza definitiva della proprietà».

Nei giorni scorsi su alcuni gruppi social era stata lanciata anche l’idea – suggestiva quanto complessa – di una sottoscrizione popolare per raccogliere i fondi necessari a partecipare all’asta, acquisire il bene e donarlo al FAI affinché se ne prenda cura.

La proposta è arrivata sul tavolo del sindaco, che, se la cosa dovesse realizzarsi, si dice felice di poter essere il primo sottoscrittore dell’iniziativa, ovviamente a titolo personale: «Come Comune non possiamo certo farci garanti, promotori o collettori di fondi per acquisire un bene su cui peraltro pesano condizioni manutentive da affrontare con urgenza – chiarisce Cavallin – ma certo non posso che apprezzare il dinamismo di chi, tra la cittadinanza, si dimostra voglioso di fare qualcosa di concreto per risolvere lo stallo, senza alzare polveroni mediatici e polemiche politiche senza fondamento. Va in questo senso anche il supporto che l’Amministrazione sta dando alla raccolta di firme per la campagna Fai “I luoghi del cuore 2018”, che vede villa Castiglioni attualmente in prima posizione tra i beni della provincia di Varese».

«Nella complessità della situazione – conclude il sindaco – una cosa pare certa: l’asta del 31 luglio sarà davvero un’occasione importante per capire se la villa potrà tornare in tempi ragionevoli alla sua bellezza o se sarà condannata a un ulteriore destino di rovina».

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Pubblicato il 20 Luglio 2018
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  1. Giorgio Martini Ossola
    Scritto da Giorgio Martini Ossola

    Ci vorrebbero a gestire i beni pubblici persone con capacità imprenditoriali,motivate,interessate e capaci,ma soprattutto persone che tengano al loro territorio e che amino il loro paese.Solo così la villa Castiglioni verrebbe vista come un investimento per il comune e non un problema o un fastidio da archiviare,è semplicemente vergognoso osservare un simile bene che all’estero verrebbe preservato come merita trattato come un rudere senza significato,ad amministrare così sono capaci tutti.

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