Il Giro d’Italia e la Coppa Cobram
Mentre il ciclismo nazionale rende omaggio al grande Ganna, c'è chi preferisce onorare se stesso
La notizia è di queste ore: Rcs Sport, braccio operativo della Gazzetta dello Sport e massima organizzatrice del ciclismo italiano ha comunicato di voler far passare una tappa del prossimo Giro d’Italia da Induno Olona. Un modo, il migliore, di onorare l’uomo che nel 1909 e quindi cent’anni prima della frazione che passerà per la cittadina della Valceresio, vinse la prima edizione della corsa rosa.
Luigi Ganna, Luisòn per chi gli voleva bene e ne tratteggiava con un termine la corporatura robusta e l’estrazione profondamente lombarda e varesotta, è stato il capostipite di tutto ciò che va a pedali nel nostro territorio. Primo campione a inizio secolo, costruttore a cavallo della guerra: senza di lui forse neppure Binda sarebbe riuscito a far crescere in maniera così rigogliosa il seme del ciclismo.
Così Ganna, magari con un po’ di ritardo, torna sugli altari sportivi che si merita. Lo scorso anno il Comune di Induno ebbe la bella idea di promuoverne la figura tanto da ottenere un francobollo celebrativo con la sua effige. Anche il prossimo Mondiale di Varese 2008 onorerà il primo vincitore del Giro dedicandogli una delle due tribune(l’altra spetta a Binda) che sorgeranno sul rettilineo del Cycling Stadium dove saranno assegnate le maglie iridate. Ora anche la milanese Gazzetta dello Sport pensa a Luisòn con una decisione pregevole e allo stesso tempo tenera e delicata.
Insomma: coloro che amano il territorio e lo sport si sono mossi per onorare la figura di un muratore d’acciaio capace di trasformarsi in campione assoluto e tenace.
Peccato invece per chi, pur avendone le possibilità, al posto di rendere omaggio a un monumento, ha preferito celebrare se stesso. Al posto di una serie di statue con Ganna e Binda, con Panizza e Borgognoni, con Chiappucci e Franco Giorgetti, hanno preferito un carosello di politici che fa tanto Coppa Cobram.
Corsa cinematografica che notoriamente non è il Giro d’Italia: quello lo lasciamo a Ganna e agli amanti dello sport.
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