Per un 2009 contro la povertà e per la pace

Combattere la povertà, costruire la pace. Questo è “il titolo” del messaggio di Benedetto XVI per la giornata mondiale della pace 1° gennaio 2009, rivolto ai credenti ma anche a tutti gli uomini di buona volontà.

 

Da alcuni anni, nel primo giorno dell’anno, si è voluto porre all’attenzione questo tema, “ la Pace” – quasi a ribadirne la priorità rispetto alle scelte per il futuro. Proprio in questi giorni assistiamo a violenze e crudeltà proprio in terra di Palestina. (Ma quale primo gennaio è stato libero da echi di guerra, povertà e ingiustizia?)

Riguardo alla tragedia dell’oggi ed alla difficile situazione di Gaza invitiamo a riflettere ed a far presente ciascuno la propria voce dando adesione ai diversi appelli alla tregua ed alla pace già attivi (ad esempio Pax Christi) ed a contribuire ciascuno nella misura che gli è possibile a contribuire al dialogo, alla diffusione della cultura ed alla educazione alla  pace ed alla non violenza.

 

Riguardo il quotidiano dei nostri giorni a venire, come augurio per il 2009, invitiamo tutti, e soprattutto chi ha responsabilità in campo sociale e politico, a promuovere occasioni concrete di dialogo ed accoglienza e ad agire nella direzione della valorizzazione della dignità e diritti umani: nell’accoglienza degli stranieri, in tutte le dimensioni della loro espressione, nel rispetto della dignità e sicurezza “del” e “sul” lavoro. Ponendo attenzione al disagio intervenendo con mezzi adeguati a sostegno delle situazioni di marginalità e precarietà.

 

Negli ultimi anni abbiamo visto nei centri delle nostre città, ed anche a Gallarate, crescere  attenzioni e spese per il decoro e per la promozione di attività culturali e di spettacolo e per “l’animazione”. Abbiamo visto anche in alcuni casi l’aggressione al territorio e uno sviluppo squilibrato,  e un occhio più distratto per le periferie e poche disponibilità per gli interventi sociali, emergenziali e per i servizi di base.

Il nuovo anno ci proporrà un confronto con gli aspetti diretti ed indiretti di una crisi economica a cui il nostro territorio non sfuggirà.  Pensiamo che anche in campo sociale, politico ed amministrativo sia necessario dare priorità e concretezza a maggiore disponibilità di intervento sui settori sociali, ed intervenire con politiche che, anche a scala locale, possano determinare migliori possibilità di integrazione, partecipazione ed espressione per le comunità e famiglie immigrate,  per superare definitivamente  chiusure e strumentalizzazioni.  Attuando per quanto possibile anche a livello locale, in positivo, la Pace che tutti ci auguriamo.

 

Circolo Acli Achille Grandi, Gallarate