Tragedia di Viggiù, chiuse le indagini: “Omicidio colposo”

Travolse un gruppo di persone durante la festa del paese e uccise Alessia Apollonia di 14 anni. Il rebus dei risarcimenti

Il sostituto procuratore Agostino Abate ha concluso le indagini a carico di Salvatore Arnone, l’uomo che esattamente un anno fa (il 20 gennaio 2008)  uccise una ragazzina di 14 anni e investì altre 12 persone a Baraggia, durante la festa del paese. L’indagine nei suoi confronti si è chiusa da pochi giorni, la procura gli contesta il reato di omicidio colposo e l’aggravante delle lesioni plurime nei confronti del gruppo di persone che, a causa di  una crisi di assenza mentre era al volante, venne travolta in strada. Nelle sue conclusioni, la procura fa esplicito riferimento al fatto che Salvatore non comunicò alle autorità sanitarie che qualche giorno prima, il 10 dicembre, aveva avuto una crisi epilettica mentre era al volante a Induno Olona. Probabilmente, perché se lo avesse fatto gli avrebbero ritirato la patente, che gli era stata concessa, per due anni, proprio grazie a una autocertificazione in cui affermava di non aver avuto crisi da molto tempo. Ora, gli è stata defintivamente ritirata.

La procura lo accusa di omicidio colposo, articolo 589 del codice penale, ultimo comma, rischia una pena fino a dodici anni.
La relazione della polizia locale ha escluso guasti tecnici. La Opel Meriva dell’indagato era in buone condizioni, praticamente nuova. I genitori della vittima, Alessia Apollonia, ancora oggi si chiedono come sia potuto accadere. Ancora qualche giorno fa, a Saltrio è stata ricordata la vittima con una corona di fiori. Alcuni feriti pagano ancora le conseguenze. Anche l’indagato però non se la passa bene: “Salvatore oggi è  un uomo distrutto” dice senza mezzi termini il suo avvocato Augusto Basilico. Il rinvio a giudizio arriverà a giorni. Nella vicenda, già di per sé dolorosa, c’è anche un aspetto sgradevole da affrontare: il numero di feriti è alto, le cifre da liquidare come risarcimento saranno imponenti, l’assicurazione potrebbe non coprire tutti. E l’imputato è solo un operaio con moglie e figli a carico.
  

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Pubblicato il 20 Gennaio 2009
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