Opposizioni indignate dopo il dietrofront di Farioli
Commenti amari dai banchi delle minoranze, stanche del "teatrino" in corso da una settimana a Palazzo Gilardoni
Un misto di indignazione, stanchezza, cinismo. Tutto, tranne la sorpresa. Queste le reazioni delle forze di minoranza alla pubblica revoca delle dimissioni di Farioli da sindaco. Non era mancato nei giorni scorsi chi aveva sfidato il primo cittadino a confermare la scelta annunciata martedì scorso, se voleva dar prova di serietà.
La più indignata è Erica D’Adda, segretario cittadino e consigliere comunale del Partito Democratico. «È stata una performance di pessimo gusto» attacca. «Era una splendida serata di musica in un luogo consacrato, una sede del tutto inappropriata per fare un annuncio politico. Che fosse un teatrino era chiaro da un pezzo, ma ieri sera davvero si è mostrato di quanto sia decaduta la politica, abbiamo davvero toccato il fondo. Il sindaco ha trovato l’accord che cercava con la maggioranza? Convochi una conferenza stampa e lo dica. Ma non così, in basilica: è un segnale molto sgradevole, anche indice di debolezza politica. Poteva risparmiarsela, sul serio».
Per Rifondazione Comunista, Antonello Corrado rilancia il concetto di "fariolismo": «Sparate e sceneggiate, uno show fine a se stesso senza reali e concreti riflessi sull’azione amministrativa. Non solo non si è ancora chiarito un bel niente (l’eufemismo è nostro ndr) in maggioranza, ma non c’è stata alcuna svolta, alcun salto di qualità, scatto d’orgoglio o lo chiamino come diavolo gli pare. Si è usata una vetrina per dire che si restava in sella. E non credo che monsignore stesso fosse entusiasta, ormai comincia a capire con chi ha a che fare…»
Per Busto Civitas giunge l’esplicativo "no comment" di Luigi Rosa: «E uno cosa deve dire?»
Marta Tosi, per il gruppo misto, ribadisce il suo sguardo disincantato: «Degno epilogo di una vicenda indegna. Se aggiungiamo anche le ultime liti interne al centrodestra, otteniamo proprio un bel quadretto della maggioranza che governa questa città».
Infine Audio Porfidio, pur assente da tempo dal consiglio per ragioni di salute, non rinuncia a dire la sua: «Nemmeno per la chiesa si è avuto rispetto, che figure. È proprio vero che c’è chi vuole a tutti i costi fare il bello e il cattivo tempo».
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