Pd: “diritti delle donne, un tema attualissimo”
In piazza domenica le donne del Pd. Per ricordare che molti diritti rimangono sulla carta e per chiedere una rinnovata attenzione anche a livello locale
Le donne del Pd in piazza l’8 marzo, per ricordare l’attualità della questione femminile e chiedere una rinnovata attenzione alle donne, anche a livello locale. Le militanti del partito saranno in piazza Libertà domenica mattina dalle 10 alle 12.30: «Vogliamo innanzitutto ricordare – spiega Simona Silvestri – che la festa dell’8 marzo non è una ricorrenza anacronistica: occorre ribadire la necessità di una piena attuazione dei diritti delle donne e la pari opportunità». Le questioni più scottanti, secondo i democratici, sono quelle legate al lavoro: «Per le donne già l’accesso al mercato del lavoro è più difficile e incontrano difficoltà negli avanzamenti di carriera. E poi c’è la questione della maternità, che si rivela un fattore discriminante sul posto di lavoro, quando invece dovrebbe essere una specificità da tutelare e incentivare». La conquista dei diritti sociali ed economici non è più cosa recente, ma quei diritti sono ancora oggi in gran parte da attuare: «Nel frangente della crisi – continua Simona Silvestri – la donna risulta colpita per prima. In più questo potrebbe rappresentare anche un rischio culturale: qualcuno potrebbe pensare che la donna debba rimanere a casa e rinunciare al posto di lavoro e al contributo che può dare alla realtà economica».
Al di là della rivendicazione dei diritti, però, il Pd chiede anche che la politica locale si muova per tutelare maggiormente le donne: «Non capiamo se l’Amministrazione ha una chiara visione del problema occupazionale femminile: chiediamo perciò che vengano forniti dati sulla situazione complessiva, ma anche su aspetti particolari, ad esempio sulla condizione delle donne straniere che lavorano qui come badanti. Il Pd presenterà una mozione che chiede una commissione consiliare per studiare la situazione a livello locale, per conoscere la realtà prima di agire». Anche per non dimenticare, in mezzo ai tanti provvedimenti repressivi e per la sicurezza, di dare risposte preventive: «Servirebbe uno studio per prevenire i fenomeni di devianza e la violenza sulle donne attraverso il lavoro nella società civile, a partire dalla scuola, cui in questi mesi si sottraggono risorse, e dalle realtà che lavorano sul tema».
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