“Ammazzare stanca” di nuovo in libreria
A 17 anni dalla prima uscita è stata ripubblicata l’autobiografia scritta dall’ndranghetista pentito Antonio Zagari
Dopo 17 anni dalla sua prima uscita è stato ripubblicato “Ammazzare stanca” l’autobiografia scritta dall’ndranghetista pentito Antonio Zagari, figlio del capobastone Giacomo Zagari che aveva il suo quartier generale a Malnate. La scelta dell’editore Aliberti di ridare spazio a questo libro, a distanza di tanti anni, nasce dalla considerazione che questa autobiografia è ancora oggi un documento raro perché svela le logiche interne a una famiglia di ‘ndranghetisti. Nel libro vengono raccontati vent’anni di omicidi, rapimenti, rapine commessi in provincia di Varese dall’autore e dagli affiliati al suo clan tra gli anni Settanta e Ottanta. Sulla base delle rivelazioni di Antonio Zagari fu possibile istruire il processo “Isola felice”, celebrato di fronte alla Corte di Assise di Varese. Agostino Abate, che era il pubblico ministero applicato all’Antimafia di Milano, vinse su tutta la linea ottenendo 7 ergastoli e 600 anni di carcere per gli imputati. Zagari ha vissuto sotto generalità di copertura in una città del nord fino alla primavera del 2004, quando è morto in un incidente in moto, come era accaduto vent’anni prima a suo fratello Enzo. Zagari non fu l’unico pentito (tra gli ‘ndranghetisti il pentitismo è un fenomeno raro). L’altro grande collaboratore di giustizia fu Saverio Morabito, la cui storia è stata raccontata dai giornalisti Piero Colaprico e Luca Fazzo nel libro “Manager calibro 9” (Garzanti).
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