‘Ndrangheta, Busto chiede un tavolo per l’ordine e la sicurezza
Parla l'assessore alla sicurezza Walter Fazio che annuncia la richiesta fatta al Prefetto Vaccari nei giorni scorsi
La ‘ndrangheta preoccupa anche Busto Arsizio e presto potrebbe esserci un tavolo provinciale per l’ordine e la sicurezza sul tema. Non si spegne l’eco della maxi-operazione dei carabinieri di Varese e Busto e della Dda di Milano che ha sgominato l’ormai famosa "Locale Lonate Pozzolo-Legnano" che gestiva il malaffare in tutta l’area del Basso Varesotto e dell’Alto Milanese. A parlarne nel corso dell’ultima commissione Affari Generali è stato l’assessore alla sicurezza bustocco Walter Fazio che ha annunciato la richiesta di un tavolo che chiarisca qual’è la situazione attuale della criminalità grande e piccola sul territorio. «Non c’è allarme sociale ma non sottovalutiamo il problema – ha detto l’assessore – io e il sindaco Farioli abbiamo richiesto al Prefetto Simonetta Vaccari questo incontro a livello provinciale. Non vogliamo sottovalutare nulla».
Il grande cruccio dell’assessore è capire se si tratti di radicamento delle organizzazioni mafiose o di infiltrazioni, una domanda annosa che i 39 arresti del mese scorso e l’omicidio di Cavaria potrebbero chiarire: «Le operazioni portate a termine dalle Forze dell’Ordine sono sicuramente il risultato di un lungo e meticoloso lavoro durato anni – spiega Fazio -ma dobbiamo capire se quello che è stato fatto basta a poter dire che il problema è stato eliminato. Siamo in una fase importante con l’Expo che porterà sicuramente appalti, subappalti e quant’altro, dobbiamo vigilare tutti insieme». Le parole del Procuratore generale di Busto Arsizio Dettori hanno fatto breccia anche a Palazzo Gilardoni e il tavolo richiesto potrebbe essere un punto di partenza per aprire un osservatorio sull’area e sui possibili affari che mafia e ‘ndrangheta potrebbero odorare.
A Busto Arsizio è stato dimostrato che la presenza del clan nell’economia avveniva tramite acquisto di locali come, ad esempio, il Billiard cafè che, in passato, è stato gestito da Rispoli o da suoi prestanome. Ma anche l’usura e le estorsioni non sono di certo mancate come quando è stata gambizzata in pieno centro Barbara Viadana. Da non sottovalutare, poi, alcuni episodi incendiari dolosi che si sono verificati in una tabaccheria e all’interno di un cantiere edile. Segni inequivocabili, come ha spiegato il sostituto procuratore Venditti della Direzione distrettuale antimafia di Milano. «Non escludo che il fenomeno estorsivo sia presente anche a Busto – conclude Fazio – ed è per questo che faccio appello alla società tutta, a partire dai commercianti usando il motto della Polizia di quest’anno: "c’è più sicurezza insieme". Chi è coinvolto denunci anche in anonimato e la legge saprà aiutare il coraggio».
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