Rogo alla Emmeci, notte di lavoro per i pompieri
Oltre cinquanta vigili del fuoco per domare le fiamme. Indagini sulle cause dell’incendio ancora in corso, “ma si pensa all’autocombustione”. Nessuna famiglia ha passato la notte fuori casa
Alla fine tutte le famiglie della palazzina “scottata” dal rogo di via Archimede sono rimaste nelle loro abitazioni durante la notte. E’mancato il gas, e l’elettricità, interrotti già nella serata di ieri, domenica 10 maggio, per precauzione. Una magra consolazione se si pensa all’azienda andata completamente in fumo, ma le famiglie della palazzina adiacente alla ditta per lo meno non hanno sommato la paura di ieri pomeriggio, al disagio di dormire fuori casa. Il sindaco ha fatto sapere che i carabinieri di Gallarate hanno sentito tra ieri e oggi alcuni testimoni che parlano di uno strano odore percepito nella zona già nella mattinata di domenica. Un crescendo che ha portato, poi, nel pomeriggio, alle fiamme. «E’ possibile si sia trattato di autocombustione – spiega Giudo Colombo – dovuta all’impiego di resine per la lavorazione che viene effettuata all’interno della ditta. Ma ulteriori verifiche da parte di Vigili del fuoco e dei Carabinieri faranno maggiore chiarezza». Riguardo proprio alle forze dell’ordine e ai volontari, Colombo non smette di ringraziare per l’efficienza dimostrata. Riguardo alle sostanze chimiche disperse, continua il monitoraggio di Arpa e Asl; le analisi di oggi proseguono anche nelle acque per compiere un’ulteriore verifica di ciò che ieri le stesse autorità sanitarie hanno fatto con l’aria (anche se già ieri sera è stato scongiurato il pericolo per gli abitanti della zona).
Durante la notte è stato ininterrotto il viavai di mezzi dei pompieri che hanno lavorato con la luce delle fotoelettriche per raffreddare le strutture e gli immobili vicini all’incendio con getti d’acqua. A questo scopo sono state messe in campo due cisterne “chilolitriche” da Malpensa e da Linate, della portata di 35 mila litri ciascuna, per avere un rifornimento d’acqua continuo. In mattinata sono ancora in atto i controlli e le verifiche fatte dai funzionari del comando dei Vigili del Fuoco di Vasrese. In tutto hanno operato ventitrè mezzi e una cinquantina di uomini, con ben cinque squadre provenienti dai comandi di Milano e Como.
«Resta un grande rammarico – ha concluso il sindaco di Somma – per le persone che hanno perso il posto di lavoro e per un’azienda che in dieci anni ha saputo sviluppare in città una sana e importante realtà economica».
Durante la notte è stato ininterrotto il viavai di mezzi dei pompieri che hanno lavorato con la luce delle fotoelettriche per raffreddare le strutture e gli immobili vicini all’incendio con getti d’acqua. A questo scopo sono state messe in campo due cisterne “chilolitriche” da Malpensa e da Linate, della portata di 35 mila litri ciascuna, per avere un rifornimento d’acqua continuo. In mattinata sono ancora in atto i controlli e le verifiche fatte dai funzionari del comando dei Vigili del Fuoco di Vasrese. In tutto hanno operato ventitrè mezzi e una cinquantina di uomini, con ben cinque squadre provenienti dai comandi di Milano e Como.
«Resta un grande rammarico – ha concluso il sindaco di Somma – per le persone che hanno perso il posto di lavoro e per un’azienda che in dieci anni ha saputo sviluppare in città una sana e importante realtà economica».
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