«Facciamo di tutto e di più. Tra un po’ ci mancheranno solo gli alunni»

Con entusiasmo, passione e competenza gli insegnanti della media Righi si sono attrezzati per gestire classi multietniche. Dove i ragazzi stranieri superano il 30%. E quelli italiani se ne vanno

«La media Righi è una scuola bella, una scuola viva: ditelo, scrivetelo. Noi ci crediamo, nonostante i tagli e la scarsità di iscrizioni». A parlare sono Milena Braga, Maria Vittoria Petrucciani e Gloria Marzocchi: tre insegnanti della scuola media, incontrate a margine della presentazione del murales prodotto dal laboratorio di writing del progetto ESTRO.

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Il Murales della scuola Righi 4 di 10

Con più del 30 per cento di alunni stranieri la Righi è una delle scuole varesine con la più alta percentuale di alunni stranieri. Il quartiere di Biumo è alle spalle, il centro si spopola, le nascite sono in calo, ma il fatto è innegabile: «Gli italiani se ne vanno. Le famiglie scelgono altre scuole per i lori figli. E tra un po’ ci mancheranno solo gli alunni». Oggi i ragazzi sono tutti qui a festeggiare la fine di un anno scolastico che li ha coinvolti in attività musicali, editoriali, artistiche, sportive. Per loro parla la frequenza a scuola e ai laboratori. E il fatto che molti di loro continueranno gli studi scegliendo il liceo.

«Visto che l’utenza è questa noi ci attrezziamo. Intorno a questa scuola, ci sono tante chiacchiere: invece qui c’è movimento, attenzione a tutti, presenza. Insomma c’è uno spirito diverso: lo diciamo noi, ma lo dicono anche i tanti volontari che, durante le ore scolastiche e non, ci danno una mano, lo dicono le famiglie».

«Ci è capitato di aiutarle anche nella attività burocratiche – continuano le insegnanti – Il nostro lavoro ci piace, lo cerchiamo di fare al meglio. Quante ore non pagate, quanto lavoro a casa: ma bisogna cercare di dare a tutti quello di cui hanno bisogno». «I ragazzi di EST onlus sono stati preziosi – continua l’insegnante di lettere Gloria Marzocchi – hanno mobilitato tante risorse. Hanno dato l’esempio: molti dei nostri alunni potevano fare una brutta fine se lasciati da soli. Mentre grazi ad attività come queste riescono ad integrarsi pian piano, in modo soft».

«Speriamo solo di poter continuare. La collaborazione con il Comune, con la parrocchia e con il mondo del volontariato c’è. Ma con questi tagli del ministero non sappiamo se potremo continuare».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 13 Giugno 2009
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