Clienti Todomondo: “Il fondo di garanzia è vuoto”

E' quanto sostenuto in un'interrogazione parlamentare. Preoccupati i millequattrocento clienti rimasti a piedi: "Chiediamo certezze al ministro Brambilla"

Un fondo di garanzia senza un euro in cassa. E’ stata un’amara sorpresa per i viaggiatori rimasti a terra per colpa di Todomondo: dopo le vacanze saltate, ora i clienti del tour operator rischiano di veder andare in fumo anche la possibilità di ottenere un rimborso dal “fondo di garanzia” istituito presso il ministero del turismo. 

A metà luglio la speranza si chiamava infatti “Fondo nazionale di garanzia per il consumatore di pacchetto turistico”: istituito nel 1995 in concomitanza con la riforma delle agenzie turistiche, dovrebbe garantire i viaggiatori da brutte sorprese ed è alimentato da una "tassa" del 2% sui pacchetti-vacanze. Il comitato dei clienti delusi da Todomondo aveva chiesto al ministro del turismo Michela Vittoria Brambilla di attivare il fondo. Peccato che i circa millecinquecento clienti di Todomondo riunitisi nel comitato “antitruffa” abbiano poi scoperto che il fondo ha ben pochi soldi in cassa.

Dopo la prima missiva inviata, il ministro aveva chiesto alla presidenza del consiglio di «aumentare le risorse ora disponibili nel caso non fossero sufficienti a coprire l’intero importo relativo ai rimborsi richiesti». Ma da allora, complice le ferie agostane, il silenzio è calato sulla vicenda. Ora il comitato ritorna alla carica con una seconda lettera aperta (che si può sottoscrivere anche online): «quali risposte concrete ha ottenuto la richiesta?». 

Ma non è finita. La preoccupazione di chi ha perso la vacanza e i soldi già versati è infatti che l’ipotesi del rimborso si allontani di molto: secondo i dati contenuti in una interrogazione parlamentare «per il triennio 2009-2011 non risulterebbero in bilancio stanziamenti destinati al Fondo stesso e necessari alla tutela dei turisti». Mentre i pochi fondi in cassa sarebbero già vincolati ad altri rimborsi ancora da erogare per altri casi precedenti. Il comitato chiede dunque un incontro con la Brambilla: «Abbiamo bisogno di certezze e di impegni concreti – si legge nella lettera aperta- . Per questo le ribadiamo la richiesta di emanare , in considerazione della straordinarietà della vicenda che ci vede vittime non di un semplice fallimento, ma di una “truffa”, una direttiva d’urgenza che preveda:  il rimborso per tutti i clienti truffati da Todomondo, sia che abbiano acquistato pacchetti turistici completi, o il solo volo, o il solo soggiorno;  il rimborso integrale della somma versata da ognuno;  l’effettuazione dei rimborsi in tempi rapidi snellendo al massimo le procedure burocratiche relative alle domande di rimborso; la tracciabilità delle domande da noi presentate in modo da poterne seguire l’iter online, in ogni fase, da quella della protocollazione sino a quella dell’emissione del rimborso». Nel frattempo la vicenda Todomondo è approdata anche alla televisione svizzera, che ha dedicato allo strano caso italiano una puntata della trasmissione “Patti chiari”.  «Abbiamo inoltre contattato – spiega il comitato – anche trasmissioni della televisione italiana come Striscia la notizia, Mi manda Rai 3, Le iene e Scappati con la cassa». Partendo dal presupposto che la TV, in questo strano Paese, può valere di più di un ministro o di un fondo governativo rimasto senza soldi in cassa.

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Pubblicato il 31 Agosto 2009
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