I giovani scrittori ticinesi sbancano il Premio Chiara
La premiazione dei finalisti sarà domenica 18 ottobre alle ore 16 a Villa Recalcati (piazza Libertà a Varese)
I 200 lettori della Giuria popolare del Premio Chiara 2009 ha scelto i vincitori del concorso riservato ai giovani: Denise Barbieri "Volere…volare", Azzio (Varese) del 1989 studentessa; Leonardo Bellomo "Buenos Aires 1977", Venezia del 1985 studente; Mattia Bertoldi "Il volo del calabrone", Vezia (Canton Ticino) del 1986 studente; Giorgia Costantini "Il bambino del lago", Laveno Mombello (Varese) del 1986 lavoratrice; Samuela Lepori "Dove osano le tartarughe", Canobbio (Canton Ticino) del 1985 studente; Federico Storni "Due chiacchiere con Dio", Bigorio (Canton Ticino) del 1984 studente. La traccia del racconto era:“Volere… volare”.
Quest’anno alla segreteria del premio sono pervenuti 300 racconti da tutta Italia (dalla Lombardia, dal Veneto, dal Piemonte, dalla Liguria, dall’Emilia Romagna, dal Lazio, dalla Campania, dalla Sicilia, dalla Sardegna) e dalla Svizzera. Una giuria tecnica ha selezionato i 37 racconti che sono stati pubblicati in un volume edito dall’associazione Amici di Piero Chiara dal titolo “Volere… volare”.
«L’Associazione – spiegano gli organizzatori – ha consolidato per il Premio Chiara Giovani 2009 un notevole lavoro per creare ulteriori legami con le scuole superiori della Provincia di Varese e del Canton Ticino, collaborando in modo proficuo con dirigenti scolastici e docenti. Questa rinnovata collaborazione ha fruttato al concorso numerosi partecipanti fra gli studenti delle scuole medie superiori, la risposta è stata positiva anche da parte di universitari e lavoratori».
Ai sei finalisti verranno assegnati i seguenti premi: 1° 500 euro offerti dall’Associazione Amici di Piero Chiara; 2° Consolle Nintendo Wii offerta da IPER Montebello, Varese; 3° Gioiello DoDo offerto da Gioielleria Dino Ceccuzzi, Varese; 4° Lettore MP3 offerto da Trony-Bernasconi, Varese; 5° Valigia trolley Roncato offerta da Cavalca, Arcisate; 6° Occhiali da sole Soldano offerti da Soldano fotografia, Varese.
“Volere… volare” di Denise BARBIERI – Azzio (VA), del 1989 stud.
“Buenos Aires 1977” di Leonardo BELLOMO – Venezia, del 1985 stud.
“Il volo del calabrone” di Mattia BERTOLDI – Vezia CH, del 1986 stud.
“Il bambino del lago” di Giorgia COSTANTINI – Laveno Mombello (VA), del 1986 lav.
“Dove osano le tartarughe” di Samuela LEPORI – Cannobbio CH, del 1985 stud.
“Due chiacchiere con Dio” di Federico STORNI – Bigorio CH, del 1984 stud.
Quest’anno alla segreteria del premio sono pervenuti 300 racconti da tutta Italia (dalla Lombardia, dal Veneto, dal Piemonte, dalla Liguria, dall’Emilia Romagna, dal Lazio, dalla Campania, dalla Sicilia, dalla Sardegna) e dalla Svizzera. Una giuria tecnica ha selezionato i 37 racconti che sono stati pubblicati in un volume edito dall’associazione Amici di Piero Chiara dal titolo “Volere… volare”.
«L’Associazione – spiegano gli organizzatori – ha consolidato per il Premio Chiara Giovani 2009 un notevole lavoro per creare ulteriori legami con le scuole superiori della Provincia di Varese e del Canton Ticino, collaborando in modo proficuo con dirigenti scolastici e docenti. Questa rinnovata collaborazione ha fruttato al concorso numerosi partecipanti fra gli studenti delle scuole medie superiori, la risposta è stata positiva anche da parte di universitari e lavoratori».
Ai sei finalisti verranno assegnati i seguenti premi: 1° 500 euro offerti dall’Associazione Amici di Piero Chiara; 2° Consolle Nintendo Wii offerta da IPER Montebello, Varese; 3° Gioiello DoDo offerto da Gioielleria Dino Ceccuzzi, Varese; 4° Lettore MP3 offerto da Trony-Bernasconi, Varese; 5° Valigia trolley Roncato offerta da Cavalca, Arcisate; 6° Occhiali da sole Soldano offerti da Soldano fotografia, Varese.
Ecco i riassunti dei vincitori, in ordine alfabetico:

Spesso è difficile comprendere quali siano le cose giuste per cui lottare, specialmente in una società come quella di oggi, che propone continuamente modelli impossibili da raggiungere, accompagnati da messaggi, che recepiti da una mente troppo debole possono trasformarsi in un’arma più affilata di un pugnale. Tutto questo trapela dai pensieri di una ragazza che all’apparenza può sembrare come le altre, ma che in realtà nasconde una perenne lotta contro se stessa e contro il proprio corpo, con l’inconsapevole rischio di un possibile non ritorno.

Sin dall’infanzia un uomo di umili origini sogna di volare e di vedere il suo paese, l’Argentina, dall’alto. I suoi desideri stanno per realizzarsi o almeno è quello di cui prova a convincersi. È il 1977 e l’Argentina è oppressa dalla spietata dittatura militare di Jorge Rafael Videla. Il suo primo volo sarà molto diverso da quello che aveva immaginato…

Roberto ha tredici anni e conduce una vita spensierata: si incontra con gli amici, gioca a calcio, si diverte. Un giorno gli viene diagnosticato un cancro che gli impedisce di camminare: un medulloblastoma. Roberto, relegato su un letto d’ospedale, non si scoraggerà e cercherà di reagire alla malattia grazie all’aiuto di Celeste (figlia di un’infermiera), una rivista di enigmistica e la storia di un calabrone che in teoria non potrebbe volare, ma che nonostante ciò lo fa lo stesso.

Andrea, ingegnere quarantenne vive a New York. Una mattina si sveglia turbato dopo aver sognato di lui ancora bambino, che trascorre un pomeriggio al lago insieme al nonno. Il ricordo del lago, della giornata caldissima, dei bambini che giocano felici sulla spiaggia, dell’affetto e dei sorrisi del nonno diventano un richiamo verso il suo paese d’origine. Un richiamo che è giunto il momento di ascoltare.

Un uomo ed una tartaruga passano il pomeriggio in giardino, approfittando dell’inizio della bella stagione. Il primo se ne sta tutto il tempo seduto in poltrona, pianificando progetti che non ha la forza di attuare, mentre la seconda investe tutte le sue energie nel tentativo di raggiungere l’insalata dell’orticello. Un’impresa apparentemente impossibile.

Un giovane al bancone di un bar dialoga con Dio spiegandogli di essere indolente e di aver perduto quanto avesse di più caro a causa di questa caratteristica. Non c’è più l’università, né il migliore amico, né la fidanzata, né il rispetto per se stesso. Rimangono un barista che si rifiuta di versare l’ennesimo “uischino” e che intanto ascolta e consiglia, e (forse) Dio che, se riposò, lo fece solo il settimo giorno, a lavoro concluso.
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