Volandia, da gennaio si lavora sul secondo lotto

In primavera dovrebbe essere pronto l'intero circuito di vista con le strutture d'accoglienza all'ingresso. Al museo del volo pezzi unici della storia dell'aviazione e un gioiello della tecnica moderna: il convertiplano

Volandia procede e passo dopo passo il sogno si concretizza. Oggi, venerdì 18 dicembre, si è tenuta l’assemblea dei soci della Fondazione Museo dell’Aeronautica presso i capannoni delle ex officine aerronautiche Caproni, presenti per la Provincia di Varese il vicepresidente Gianfranco Bottini, il vicesindaco di Varese Giorgio De Wolf, l’europarlamentare Francesco Speroni, i sindaci di Cardano al Campo, Mario Aspesi, di Somma Lombardo, Guido Colombo, e di Samarate, Vittorio Solanti.

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Volandia “vede” il traguardo 4 di 25

Qui è nata la storia dell’aeronautica italiana, qui è nata Malpensa. Qui nascerà il più grande parco-museo del volo d’Europa. L’on. Marco Reguzzoni, presidente della Fondazione, ha fatto il punto della situazione e condotto ospiti e stampa in un tour guidato dei locali, alcuni allestiti ormai al completo, altri ancora da trasformare ed adibire a museo con tutti i servizi moderni che queste strutture possono necessitare.
Il primo lotto dei lavori effettuati ha visto la trasformazione degli hangar numero 4 e 5, il secondo, che partirà il 4 gennaio 2010 e dovrebbe essere completo per la primavera, interesserà gli hangar 1,2 e 3 per circa ulteriori 15mila mq. Fino all’apertura ufficiale dell’anno prossimo resteranno sospese le aperture domenicali al pubblico. I nuovi spazi saranno riorganizzati in modo funzionale, con l’abbattimento di pareti e l’apertura di ingressi, per consentire ai visitatori del museo di compiere un percorso circolare attraverso sale e saloni dedicati non solo all’esposizione di originali spesso unici (c’è anche il primissimo aereo italiano che qui prese il volo nel 1910, naturalmente "firmato" Caproni), antichi e modernissimi, ma anche all’approfondimento culturale, con la Biblioteca multimediale che sarà realizzata, e al tempo libero con spazi dedicati ai giochi a tema, da quelli "per grandi" (simulatori ecc.) a quelli adatti ai piccolissimi. Vi saranno sezioni espositive separate dedicate ai velivoli ad ala fissa e ad ala rotante (elicotteri), ma il fiore all’occhiello in arrivo a Volandia è l’ibrido fra i due tipi, il convertiplano, che unisce alla velocità e robustezza dell’aereo la manovrabilità e agilità degli elicotteri. Naturalmente ampio spazio sarà dedicato anche alla storia dell’Agusta, azienda che ha caratterizzato nei decenni la "provincia con le ali" e particolarmente l’area più vicina alla Malpensa. Tutte le ambientazioni dei velivoli in mostra saranno studiate «in modo da coinvolgere i cinque sensi» assicura Reguzzoni: non mancheranno oggetti d’epoca, musiche, colori, profumi, tutto ciò che può dare un contesto unico ad ogni "pezzo". Tra questi c’è il CA.18 appena restaurato, un gioiellino della Caproni risalente all’aprile 193 quando ne uscì il primo modello. Oggi lo si è potuto ammirare e Reguzzoni non ha resistito alla tentazione di farsi fotografare "al posto di guida". Il velivolo, costruito da Gianni Caproni per il concorso militare di Torino Mirafiori, fu scelto apparecchio di ricognizione ma mai utilizzato. L’esemplare esposto a Volandia è di proprietà della famiglia Caproni e concesso in commodato d’uso alla Fondazione Museo dell’Aeronautica.

Dietro a tutto c’è il lavoro «assolutamente gratuito» di tanti volontari: nel "tour" fra capannoni e hangar non è mancata l’occasione di entrare nel "sancta sanctorum" dove si montano i modelli di velivoli in esposizione. «Qui tutto è gratuito, salvo un pugno di dipendenti, dal Cda ai volontari si lavora senza vedere un centesimo». Eppure di risorse ne servono eccome per una struttura di questo livello. Non manca l’aiuto, piccolo o tutt’altro che tale, di enti pubblici e società private. Da Usag, che ha offerto un banco da lavoro all’associazione Amici di Volandia, a Regione, Provincia e Comuni che hanno messo notevoli risorse finanziarie, e ancora Finmeccanica e Sea. Sono questi partner indispensabili dell’avventura di Volandia. Che si arricchirà del collegamento, doveroso, con il vicino terminal di Malpensa. Sea si è impegnata a creare un percorso pedonale con indicazioni entro il 15 marzo. In tal modo Volandia potrà diventare l’ideale anche per il viaggiatore che faccia scalo nell’aeroporto tra un volo e l’altro e abbia qualche ora di attesa. «Siamo in trattativa anche con le compagnie aeree» riferisce Reguzzoni, «per uno scambio di pubblicità. Il museo comparirebbe sulle pubblicazioni distribuite in volo ai passeggeri, e noi contraccambieremmo con la pubblicità all’interno della hall, del bar e così via».
La speranza di tutti gli enti e le persone coinvolte è che per la primavera si possa partire sul serio, con una struttura in grado di attrarre un flusso di pubblico consistente e regolare dai centri circostanti e non solo, come visto sopra. Ma non finità qui, perchè altri capannoni, già acquistati e per il momento ancora in uso ad Agusta, che li affitta, sono a disposizione per ulteriori future espansioni.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 18 Dicembre 2009
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