I mille volti delle donazioni in Avis
Undici anni fa nasceva l’Avis Sovracomunale del Medio Varesotto. Oggi, al convegno organizzato all’università Insubria, è stato presentato il volume che ne racchiude i risultati
Undici anni fa nasceva l’Avis Sovracomunale del Medio Varesotto. Oggi, al convegno organizzato dall’associazione all’università Insubria, è stato presentato il volume “In vena di solidarietà. I mille volti delle donazioni in Avis”che raccoglie e racconta i “segreti” della sua attività. Un libro frutto di una lunga ricerca nata dalla collaborazione con l’università Cattolica di Milano.
«La nostra organizzazione – spiega Vincenzo Saturni, nella duplice veste di presidente dell’Avis Sovracomunale del Medio Varesotto e dell’Avis nazionale – è nata con l’idea di valorizzare il gesto del donare il sangue».
A questo proposito la loro funzione si è organizzata nel tempo attorno a due specifiche attività, da un lato quella più strettamente funzionale a coordinare i 7530 donatori che gravitano attorno all’Ospedale di Varese, facendo opera d’intermediazione a seconda delle necessità; dall’altro una di tipo qualitativo e se vogliamo teorico. «L’obiettivo – spiega Saturni – era ed è quello di fare in modo che i donatori si sentano accolti e seguiti, per questo abbiamo disposto dei punti di accoglienza all’interno degli ospedali e sempre per questo abbiamo avviato un’attività di ricerca sulla nostra attività».
Ne è nata una ricerca in collaborazione con la Cattolica che è durata più di tre anni, durante la quale sono stati analizzati da tutti i punti di vista le fasi dell’attività dell’Avis: le motivazioni dei donatori, il “senso di appartenenza ad Avis” di un campione di circa 500 neo donatori dal momento della loro iscrizione ad oggi, sugli strumenti da messi in atto per l ’ottimale perseguimento della “missione”, in particolare il Punto Accoglienza Avis.
«Una ricerca che abbiamo voluto racogliere in un libro e presentare quest’oggi alla conferenza. Un’opera che ci è servita per capire i motivi che fanno avvicinare i cittadini alla donazione – conclude Saturni – per approfondire con uno studio teorico i risultati e le peculiarità della nostra attività».
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