Trentasette giorni per fare due chilometri e mezzo
Un invito per il concerto di Natale ha impiegato 38 giorni per raggiungere il destinatario: misteri delle poste
"Il sindaco e l’assessore alla cultura hanno il piacere di invitare XY al Concerto di Natale"… "Invito strettamente personale da consegnare all’ingresso della Basilica".
Leggiamo quasi con divertimento queste righe emerse dai recessi di una casella di posta in cui il postino l’ha depositata non prima dell’altro ieri, data dell’ultima apertura della medesima. Il concerto frattanto si è tenuto da un pezzo, naturalmente: e con grande successo di pubblico. Ma forse non tutti i cortesi inviti "istituzionali" di Palazzo Gilardoni erano stati recapitati dalle poste.
Data del timbro postale: 1° dicembre 2009. Data odierna: 7 gennaio 2010. Di mezzo ci sono 37 giorni nei quali (non) è successo di tutto. Per carità, c’è di peggio: in Inghilterra ad esempio, dove le poste di Sua Maestà, ligie al dovere, stanno ancora finendo di recapitare la posta dei soldati della Prima Guerra Mondiale.
Tornando alla "Manchester d’Italia" e fatti due conti, la folle velocità della missiva di Palazzo Gilardoni, ottenuta suddividendo i due chilometri e mezzo di strada che stando a Google Maps dividono mittenti e destinatario, è stata di 2 metri e 81 centimetri l’ora.
Di che far scattare tutti gli autovelox e i photored della Polizia locale. Sul rosso fisso: ma di vergogna.
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