“La moralità è una regola che non può essere scritta”
La posizione del candidato sindaco di Tu@Saronno, Angelo Proserpio, sulla proposta di firmare un codice etico della politica saronnese
Vorrei aggiungere qualche considerazione a quelle finora pervenute sull’argomento del codice etico per la politica. Fatto in questo momento un appello del genere può solo irritare. Sa di trovata elettorale, per di più in un momento in cui che i fatti sui giri di corruzione alla Protezione civile, in comune di Milano, alla provincia di Vercelli stanno dimostrando il baratro che divide le parole dai fatti, la società civile dal mondo della politica.
Non basta, come dice Gilli, sperare che a Saronno non vi siano candidati coinvolti in guai giudiziari, occorre chiedere che gli statuti dei partiti contengano l’impegno a non candidare persone condannate o che abbiano procedimenti penali in corso per reati che comportano il divieto di esercitare pubblici uffici.
Non basta un generico impegno a ridurre i costi della politica. Sarebbe più utile che gli eletti comincino a prendere l’impegno di rendere pubblico il proprio reddito che tutti potrebbero confrontare con il tenore di vita.
La moralità è una regola che non può essere scritta. Non esistono soglie aritmetiche sulle questioni morali perché è il bagaglio delle caratteristiche intellettuali e sociali di ciascuno che forma le decisioni. Nel dubbio, le questioni etiche come quelle di coscienza non si decidono con un compromesso ma solo in senso favorevole al bene comune.
Se la moralità della vita pubblica è un optional, firmare un codice etico non costa niente e ricorda quei comizianti che sono sempre pronti a dire la “verità vera”.
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