Coca nel gallaratese, sgominata rete di spaccio
I carabinieri hanno portato a termine un'operazione complessa iniziata nel 2007 con le dichiarazioni di un pentito. La droga arrivava da Napoli via Brescia e alimentava il mercato locale. Il bilancio è di 7 arresti
La cocaina arrivava da Napoli, via Brescia, per finire ad essere venduta tra i locali della movida gallaratese. I Carabinieri della compagnia di Gallarate guidati dal capitano Michele La Stella hanno presentato questa mattina i risultati di un’operazione anti-droga che ha smantellato una rate di spaccio di cocaina che ha visto coinvolte in tutto sette persone raggiunte da un’ordinanza di custodia cautelare e altre cinque colpite da denuncia come assuntori di stupefacenti. Tre, delle sette persone arrestate, erano finite in manette già a metà dicembre mentre gli altri 4 sono finiti in cella ieri. Si tratta di due fratelli di Cardano al Campo di 30 e 29 anni, considerati a capo della rete di spaccio, e di un operaio edile di 40 insieme ad un’amica di 37 anni.
I primi due davano gli ordini mentre gli altri 4 eseguivano e smerciavano dosi di polvere bianca dando appuntamenti ai clienti nei pressi di locali pubblici di Gallarate. L’inchiesta parte, però, da lontano, con l’arresto di un albanese nel 2007 che spacciava stupefacenti: dalla collaborazione dell’uomo è partita l’inchiesta condotta dai militari, conclusasi con gli arresti presentati oggi alla presenza del Procuratore della Repubblica di Busto Arsizio Francesco
Dettori. L’albanese aveva raccontato di essere stato sequestrato, picchiato e derubato da due soggetti perchè non aveva pagato loro una piccola partita di droga da 40 grammi.
Il ragazzo, spaventato, ha raccontato l’episodio e ha fatto alcuni nomi. Con l’ausilio di indagini tradizionali (pedinamenti) e anche delle intercettazioni telefoniche i carabinieri sono risaliti al corriere bresciano (arrestato a metà dicembre) che faceva la spola con Napoli per portare al nord partite di droga da mezzo chilo. La droga finiva poi ai due cardanesi che la distribuivano ai loro 4 cavallini (spacciatori al minuto) i quali agivano su precisi appuntamenti, portandosi addosso solo il quantitativo richiesto dal cliente. Il giro d’affari dei 4 era di circa 40 dosi a settimana, incassando circa 12 mila euro di controvalore. I clienti erano moltissimi e di vario genere in un’età compresa tra i 18 e i 40 anni.
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