Espulsi dalla crisi a disposizione delle imprese. La rinascita dei manager
La crisi ha falcidiato, oltre alle tute blu, anche i colletti bianchi. Il tasso di disoccupazione dei manager oscilla tra il 10 % e il 15 %. Univa e Federmanager siglano un accordo per la formazione dei dirigenti varesini
Da quando è iniziata la crisi, si è sempre parlato dei problemi di occupazione dei lavoratori, intendendo con questo termine operai e impiegati. La crisi ha però falcidiato, oltre ai cipputi e alle tute blu, anche i colletti bianchi, ovvero i dirigenti aziendali. Si stima infatti che attualmente il tasso di disoccupazione dei manager oscilli tra il 10 % e il 15 %, quando nella normalità la quota non supera mai il 2 per cento. Un fenomeno che spesso coinvolge lavoratori sulla soglia dei 50 anni, con un patrimonio di conoscenza e competenza di tutto rispetto che rimane di fatto inutilizzato.
L’Unione degli industriali della provincia di Varese e Adai Federmanager (Associazione dirigenti aziende industriali) hanno così pensato di siglare un protocollo di intesa per trasformare la crisi in una doppia opportunità: da una parte le piccole e medie imprese, che non si possono permettere un manager a tempo pieno per via dei costi, potranno avvalersi di manager temporanei che agiscono «a spot», ovvero su temi specifici (ad esempio come affrontare il mercato estero, il marketing, la logistica etc. etc.); dall’altra per i dirigenti espulsi dal mercato del lavoro si presenta una nuova occasione di lavoro. L’accordo siglato al terzo piano del palazzo di piazza Monte Grappa è però più ampio rispetto alla contingenza legata alla crisi, perché punta alla formazione continua dei manager coinvolgendo direttamente anche l’università Liuc- Carlo Cattaneo di Castellanza che ha già attivato un ciclo di corsi gratuiti (Executive master) per i manager delle piccole e medie imprese.
L’esperienza del temporary manager non è una novità. Quindi ciò che caratterizza questo accordo è la qualità della proposta: l’Unione industriali e Federmanager si fanno garanti e in certo senso “certificatori” delle competenze dei manager proposti alle imprese. «Con questo protocollo d’intesa – spiega Vittorio Gandini, direttore di Univa – auspichiamo di far crescere le potenzialità delle nostre imprese in quella logica di filiera che le accomuna con particolare attenzione alle piccole e medie imprese. Ciò anche attraverso l’accrescimento e lo sviluppo delle competenze dei dirigenti della nostra provincia. Altro nostro obiettivo è quello di dar vita a in iniziative in grado di valorizzare l’importante patrimonio di conoscenze e di professionalità dei manager del territorio. In quest’ottica diventa strategico il ruolo dell’Università Carlo Cattaneo, che l’accordo individua come il perno di questa azione volta ad un aggiornamento costante dei dirigenti».
Michele Ferraioli, presidente di Adai Federmanager, vuole sfatare l’immagine del manager super pagato o di dipendente privilegiato. «Spesso i media – dice Ferraioli – dipingono così i manager, ma non è la nostra realtà. Oggi con la crisi c’è una capacità manageriale sprecata e sottoutilizzata. Il temporary manager non è un consulente e nemmeno un manager in affitto, ma un soggetto che lavora su un progetto, su temi specifici. Questo accordo dà un messaggio di fiducia per una forte reazione congiunta a favore del rilancio dell’economia locale».
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