Enzo Tortora “torna” a Busto Arsizio, una tv porta il suo nome

E' lo studio del progetto web-tv comunale ai Molini Marzoli. L'amministrazione ha voluto dedicarla al grande conduttore che proprio da Busto aprì il mondo delle tv private. Plauso della moglie Francesca Scopelliti

Da "Campanile Sera" a "Dillo al Sindaco". Il comune di Busto Arsizio ha intitolato la sua web-tv a Enzo Tortora, indimenticato conduttore televisivo scomparso 22 anni fa. Lo studio della piccola emittente che fa da canale di comunicazione tra l’amministrazione e i cittadini, è stato dedicato ad uno dei pionieri della televisione moderna che prorpio a Busto Arsizio ha mosso i primi passi con Antenna 3 e Tele Altomilanese. Per l’occasione, oggi pomeriggio 14 maggio, nell’auditorium dei Molini Marzoli è stato presentato il libro "Applausi e Sputi" alla presenza dell’autore Vincenzo Pezzuto e della moglie di Enzo Tortora Francesca Scopelliti. Il sindaco Gigi Farioli, che nella web tv conduce una rubrica settimanale in cui risponde alle domande dei cittadini, ha voluto fortemente questa intitolazione e ha ricordato la figura del presentatore di trasmissioni come Portobello, la Domenica Sportiva e molte altre ma anche quella del liberale impegnato in politica e dell’uomo di cultura.

Vincenzo Pezzuto ha invece ripercorso la vicenda umana e professionale di Tortora dagli esordi alla Rai, la grande ascesa tanto da farlo entrare nel novero dei più importanti personaggi televisivi degli anni ’60 e ’70 ovvero la triade Pippo Baudo, Mike Bongiorno, Corrado. Dopo gli anni d’oro della televisione di stato Tortora va via e si fa pioniere della tv privata con le esperienze di TeleBiella prima, Tele Altomilanese poi e infine Antenna 3. Enzo Tortora resta un personaggio graditissimo e conduce trasmissione che anticipano di dieci anni la televisione moderna. Nell’83 le accuse infamanti di traffico di droga e rapporti con la camorra, alla base di tutto un complotto originato da Giovanni Pandico, camorrista con sindromi paranoico-schizofreniche. In primo grado i giudici credono alle accuse dei diversi pentiti e condannano Tortora a 10 anni di carcere ma in appello viene assolto con formula piena. Solo dopo alcuni anni si riesce a smontare la mole di accuse basate su prove risibili se non addirittura create ad arte. Tortora uscirà fortemente provato da questa vicenda e il suo risvolto privato, lontano dai riflettori è stato ricordato dalla moglie, oggi senatrice, che ha ringraziato per questa intitolazione alla memoriaa di suo marito.


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Pubblicato il 14 Maggio 2010
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