Registi e attori in erba al Liceo Scientifico
Venerdì 4 giugno alle 21 gli studenti presenteranno i cortometraggi da loro realizzati su due temi "caldi": l'omosessualità e la guerra
Hanno imparato l’abc del linguaggio cinematografico, hanno scoperto i trucchi del mestiere, raccolto le idee, creato la sceneggiatura, selezionato musiche e inquadrature, analizzato film e alla fine hanno montato le scene. Ne sono scaturiti veri e propri cortometraggi su temi alquanto interessanti e discussi al giorno d’oggi: l’omosessualità e la guerra. Registi, tecnici e attori in erba sono gli studenti di 3D e 4E (comparse, 3G) del liceo scientifico Arturo Tosi di Busto Arsizio che, coordinati dalle docenti Barbara Giordano e Rita Manzoni e coadiuvati da Silvia e Vittorio Carruba, hanno dato forma a un prodotto cinematografico di tutto rispetto. Presenteranno il lavoro venerdì 4 giugno, alle 21, al liceo di via Grossi.
Gli studenti di 4E hanno realizzato due cortometraggi, diversi per messaggi e ritmi, sul tema dell’omosessualità, dal titolo “Blue” e “Felicità” (come la pronunciavano gli antichi greci). Originale la trama: «Verte sull’incastro di due tessere – spiegano gli studenti Marta Piotto e Mattia Mocenni (4E). La fine lascia aperti degli interrogativi, quindi accende dibattiti su questa delicata problematica». Non casuale la scelta dell’argomento: «Abbiamo optato per questa tematica perché ci sembrava attuale – proseguono – Abbiamo inoltre preso spunto dal trattato di Platone “Il Simposio”, affrontato in filosofia».
Attualità e riflessione hanno suggerito il la anche ai cortometraggi messi a punto dagli studenti di 3D, sul tema della guerra. “The junction of life”, ossia “Il bivio della vita” è il titolo del cortometraggio, nato dal montaggio di spezzoni di film che hanno fatto la storia: “Salvate il soldato Ryan”, “Il gladiatore”, “L’ultimo samurai”, “Trecento”, “Cast way” e altro. Non a caso il film si apre con l’immagine del bivio in “Cast way” e dopo una carrellata di inquadrature con un mix di film sulla guerra, si chiude con un personaggio che pare aver capito quale sia la strada giusta. «Ci è piaciuto il messaggio storico e soprattutto morale che abbiamo voluto comunicare – spiega lo studente Matteo Buonanno (3D) – Il cortometraggio è una metafora dell’umanità che, se in una prima fase aveva scelto la via della guerra, ora si è ravveduta e ha capito che può e deve cambiare strada».
In realtà gli studenti hanno creato ben due cortometraggi: «Uno è più centrato sulle esplosioni, bombardamenti, vittime e altre negatività impersonificate dai conflitti armati – prosegue Martina Antoniazzi (3D) – l’altro sui sentimenti, gli sguardi e le emozioni che la guerra suscita negli uomini: angoscia, terrore e alla fine anche rassegnazione».
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