“Malpensa, l’aria pulita non ha prezzo”

Il Comune raccoglie dati scientifici sulle sostanze inquinanti nell'aria sotto le rotte di Malpensa. I sindaci di Cardano e Golasecca: "Dobbiamo essere uniti nel confronto con l'aeroporto"

Che aria si respira intorno all’aeroporto di Malpensa? Che non sia pulitissima, lo si sa da anni. Ora è arrivato il momento di misurare scientificamente l’impatto del traffico aereo sulle aree abitate. Così almeno la pensa pensa il Comune di Casorate Sempione, che ha presentato ieri il progetto di Malpensa, i Comuni chiedono dati sull'inquinamento aereomonitoraggio degli inquinanti sul suo territorio, che durerà per tutta l’estate. Il tema interessa anche altri sindaci e infatti anche all’assemblea hanno partecipato il primo cittadino di Cardano al Campo Mario Aspesi e quello di Golasecca Maddalena Reggio. «Come Comuni del Cuv dobbiamo essere uniti e determinati nel confronto con l’aeroporto, ha spiegato Aspesi, presente anche come presidente dell’Associazione Nazionale dei Comuni Aeroportuali Italiani. Il tema è quello della terza pista, centrale nelle strategie di Sea ma vista come una minaccia da molti, per l’aumento notevole dei voli previsto dal piano industriale. «La richiesta minima che dobbiamo fare è la Valutazione Ambientale Strategica». Che significa capire prima quale sarà l’impatto di una nuova crescita di Malpensa, ma anche discutere le regole da far rispettare. Nel frattempo, però, il territorio va avanti con i suoi strumenti: Casorate ha affidato il monitoraggio ad una società di consulenza chimica che raccoglierà i dati sulle quantità di diversi inquinanti presenti nell’aria, in particolare sugli idrocarburi incombusti, particolarmente cancerogeni. Sono previsti quattro stazioni di rilevamento, posizionati in diverse zone del paese: tre direttamente sotto le rotte di decollo e atterraggio, uno in una zona non direttamente interessata (quella del centro sportivo), per quantificare l’impatto degli inquinanti dispersi su area più vasta. Lo studio è realizzato dalla stessa società che ha curato la consulenza alla base della sentenza Quintavalle, la prima che ha previsto un risarcimento del danno al territorio.
 
«Non vogliamo creare allarmismi, ma monitorare l’aria e rendere pubblici i dati» ha spiegato il sindaco di Casorate Pinuccia Quadrio, affiancata dall’assessore Martina Mandruzzato. Sulla base dei dati si proseguirà poi, a partire dall’autunno, con ulteriori studi sull’impatto che gli inquinanti hanno sulla salute umana e sull’ambiente. La legge affida ai sindaci prima di tutto il compito di tutelare la salute dei loro cittadini, il tema non può essere evitato. E l’interesse è diffuso sul territorio, non esiste contrapposizione tra Comuni a nord e Comuni a sud dello scalo. Lo conferma anche la presenza del sindaco di Golasecca Maddalena Reggio: «L’impegno dei Comuni deve essere quello di rimanere uniti e coerenti, uniti nel non accettare proposte di potenziamento dannose. Non c’è prezzo che possa pagare il diritto a pagare aria pulita».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 11 Giugno 2010
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