Pd: “Da oggi Malnate non ha più un sindaco”
Il Partito Democratico è pronto a ricorrere al giudice amministrativo contro il nuovo Piano di Governo del Territorio perché «illegale nella forma e pericoloso nella sostanza» e contesta ferocemente il Primo Cittadino
La battaglia sul Pgt di Malnate , presentato dalla giunta Damiani, per il Pd non è ancora terminata. Il Partito democratico ritorna sulla questione dopo il consiglio comunale di venerdì scorso. «Abbiamo sempre contestato nel merito il PGTIl dalla cementificazione di Monte Morone e di Cava Cattaneo, agli interventi previsti alla Folla ed in via Colombo, per non parlare poi degli interessi personali del sindaco e del consigliere Azzalin. – scrive in un comunicato stampa Marco Viscardi, segretario cittadino del Pd-. In questi mesi ci siamo battuti su questi temi in consiglio comunale, nelle commissioni e soprattutto in mezzo alla gente, denunciando i danni che Malnate potrebbe avere da questo PGT. L’abbiamo sempre fatto nel rispetto delle regole e soprattutto avendo in mente il bene della nostra città. Invece, in questo PGT c’è tanto cemento, troppi interessi e soprattutto tanta illegalità!! Nella sostanza, il “Comitato d’affari” sta violentando territorio, cittadini e Istituzioni».
(foto: il sindaco Sandro Damiani durante l’ultimo consiglio comunale)
Il Pd non contesta il Pgt solo nel merito, ma anche dal punto di vista delle procedure applicate dalla Giunta Damiani per la sua approvazione. «Proprio il tema delle regole non rispettate – continua Viscardi – è quello che più fa male, che svilisce le istituzioni e che lascia una macchia indelebile nella storia del nostro Consiglio Comunale. La cementificazione si può ancora fermare ed il Partito Democratico è pronto a ricorrere al TAR per salvare la nostra città, ma le forzature fatte ai regolamenti ed allo statuto comunale, le palesi violazioni di principi etici e morali, i silenzi dei consiglieri di maggioranza e quel lungo triste applauso del pubblico al termine del consiglio resteranno per sempre».
Il Pd ritiene illegale la convocazione del consiglio comunale di venerdì 18 giugno. Il PGT era già stato approvato nel precedente consiglio di martedì 15 giugno ed in quella sede l’osservazione n° 22 presentate dal PD era passata. «Perché rivotarla? Quale norma è stata violata per annullare la precedente votazione? Il PD ritiene illegale la presenza in aula di sindaco e 2 consiglieri aventi palesi interessi personali. Il regolamento comunale dice con chiarezza che i consiglieri devono astenersi dal prendere parte alla discussione ed alla votazione di delibere riguardanti interessi propri come previsto dall’art.78, comma 2, del T.U.E.L».
Sotto accusa anche il presidente del consiglio Antonio Sassi, il cui comportamento viene definito dall’opposizione vergognoso. «Uomo sopra le parti, arbitro tra i contendenti, garante delle Istituzioni e delle regole: questo dovrebbe essere il ruolo di chi riveste questa carica. In un colpo solo Sassi ha cancellato quanto di buono fatto nei 3 anni precedenti, dimostrandosi uomo di maggioranza ed inadatto a questa carica. Ha minacciato di dimettersi? Passi pure dalle parole ai fatti.. noi lo appoggeremo sicuramente in questa sua scelta».
«Il Pd ritiene indegno Damiani e non lo riconosce più come sindaco-conclude il segretario cittadino -. Attaccato ad una maggioranza che non c’è più, disposto a svilire le istituzioni e ad infrangere ogni regola pur di far approvare il suo PGT e di non essere nuovamente battuto dalle opposizioni: dove crede di andare Damiani? Quanto tempo pensa di poter resistere? Con il ricorso al TAR, il PGT appena approvato sarà sicuramente invalidato, ma in compenso Damiani avrà guadagnato ancora qualche mese di stipendio, magari anche solo l’estate, 3 mesi X 3000 euro = 9000 euro!!.
Fosse solo questo però si tratterebbe di pura meschinità, del tentativo vano di non riconoscere di essere arrivato al capolinea politico. Ma forse non si tratta solo di questo. Perché Damiani è addirittura disposto a sacrificare i suoi interessi personali in centro città pur di far passare il PGT? Perché è disposto a perdere la faccia pur di far approvare a tutti i costi la cementificazione di Monte Morone e di Cava Cattaneo? Si tratta di domande che abbiamo fatto più volte e che continueremo a fare non avendo ricevuto risposta. Una cosa però è certa: da oggi Malnate non ha più un sindaco, in attesa del prossimo che non potrà che essere migliore».
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