Don Carnevali: “Ogni religione abbia un posto per pregare”

Ospite sotto il tendone del Ramadan, il prevosto chiede una soluzione "non precaria nè provvisoria" per i luoghi di culto. "Abbiamo dato lo spazio per indicare una via d'integrazione"

Cristiani e musulmani riuniti sotto il tendone del Ramadan ad Arnate. Davanti ad un centinaio di persone, prima dell’incontro sulla sura del Corano dedicata alla vergine Maria organizzato dalla comunità islamica don Franco Carnevali ha lanciato un appello alle autorità cittadine: «Ogni comunità religiosa cittadina abbia un posto per pregare, che non sia precario né provvisorio», ha scandito il prevosto. Un riferimento che vale per tutti i gruppi religiosi, ma che è riferito evidentemente soprattutto alla questione del luogo di culto islamico, l’unico che abbia fatto esplicita richiesta: «La parrocchia di Arnate e il decanato – ha continuato il decano – hanno concesso questo spazio per indicare una via, ma è una soluzione parziale, servirebbe invece una scelta definitiva».
 
Alla serata che vedeva la presenza dell’imam Yahya Pallavicini e del console del Marocco, hanno partecipato – insieme ad un centinaio di uomini e donne musulmane – anche una ventina di italiani, famiglie della parrocchia, aclisti e ragazzi dell’Azione Cattolica. Nel corso dell’incontro i religiosi hanno testimoniato l’impegno per un dialogo franco nel rispetto delle differenze: «In tanti – ha esordito Carnevali -, tra i cattolici e tra i musulmani, cercano di lavorare per la fratellanza e il rispetto reciproco. Ma sappiamo che altri – da entrambe le parti – si muovono in senso opposto: e non intendo solo il terrorismo, parlo anche di chi lavora per allontanare l’incontro». Per il decano cristiani e musulmani devono «proporre il volto di Dio a chi non crede ed è indifferente».
Parole riprese nella sua conferenza dall’imam Pallavicini, che partendo dal racconto di Maria (Maryam) nel Corano ha anche criticato l’atteggiamento di «uomini e donne che diventano volgari quando si travestono da censori e moralisti» e ha richiamato alla vera dimensione spirituale «propria di Issa, cioè Gesù». Pallavicini si è soffermato anche sulla storia dei primi musulmani fuggitivi accolti dal Negus cristiano in Abissinia, «che non cedette alle pressioni dei suoi generali e non riconsegnò i musulmani nelle mani degli arabi pagani». Allora i primi fedeli di Allah declamarono come canto di ringraziamento proprio la sura di Maryam, risuonata anche in apertura della serata. Pochi minuti dopo, a cantare alla madre di Gesù ci hanno pensato le campane della chiesa di Arnate.
 
La serata ha visto, come detto, la partecipazione di un folto pubblico di entrambe le comunità e diversi interventi. Per i cattolici, anche un’occasione per portare solidarietà a don Franco Carnevali, dopo gli attacchi subiti sulla scelta del dialogo. L’assessore Paolo Cazzola ha portato un «personale saluto» e ha lodato la «grande correttezza dimostrata dalla comunità islamica» nell’arco del mese di agosto. A don Franco Cazzola ha fatto anche avere una lettera in cui sicondannano gli «scomposti attacchi verbali» e si invita a continuare «serena la guida della comunità pastorale, quand’anche essa fosse tentata da epiloghi inquisitori». L’ex sindaco Luigi Patrini (autore anche di “Cari amici musulmani”, tradotto anche in arabo) è intervenuto per riaffermare l’importanza del cammino comune delle religioni in un quadro secolarizzato. Forte anche la presenza delle Acli, a ribadire l’impegno per il rispetto dei diritti di tutti, a partire da quelli delle minoranze e dal diritto di culto.

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Incontro tra cristiani e musulmani 4 di 6
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Pubblicato il 29 Agosto 2010
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