Varese, una provincia senza infamia e senza lode

La provincia di Varese nell’annuale indagine stilata dal "Sole 24 ore"  e da “Italia Oggi” si è classificata rispettivamente al 53mo e al 46mo posto. Si pone, dunque, a metà classifica, senza infamia e senza lode. In questo caso, non si puo’ invocare nemmeno l’antico detto in medio stat virtus, perché appena si supera la boa di metà classifica ci si imbatte nelle province del Sud Italia, con l’ultima posizione (107) occupata dalla provincia di Napoli. Tra le lombarde, peggio di noi sta solo la provincia di Lodi (65 posto).

Il dato che colpisce è l’88mo posto (fonte: elaborazione dati Movimprese-Infocamere e Istat) riguardante lo spirito di iniziativa, ovvero le imprese registrate ogni 100 abitanti, classifica parziale che vede in testa la provincia di Nuoro. Non si puo’ dire certo che in provincia di Varese manchi lo spirito imprenditoriale (o ce ne sia meno che in Sardegna). Invece, quel dato non proprio lusinghiero potrebbe essere letto diversamente se si prendesse in considerazione anche la densità di imprese sul territorio, come suggerisce Mauro Temperelli, segretario generale della Camera di Commercio di Varese. «Quando leggiamo le classifiche stilate a fine anno dai giornali sulla nascita e la mortalità delle imprese, notiamo che non viene presa in considerazione la densità di imprese per chilometro quadrato. E allora è bene rimarcare che la nostra provincia da questo punto di vista mantiene un primato positivo con una densità pari a 54,5 imprese per kmq, rispetto alle 34,6 della Lombardia e alle 17,6 dell’Italia».

Dalle classifiche dei due quotidiani economici ne esce veramente malconcio il meridione d’Italia: sono ben 36 le province del sud e delle isole in cui la qualità della vita è scarsa o insufficiente. I vertici sono stabilmente occupati dalle due reginette Trento e Bolzano, province che anche nelle passate classifiche hanno sempre occupato le prime posizioni.