Altri cinque anni al “re dei rifiuti” Accarino

L'mprenditore condannato anche per bancarotta fraudolenta dell'impresa di smaltimento olgiatese "La Lombarda", fatti precedenti all'operazione "Replay" conclusa con una condanna a oltre 6 anni nel dicembre scorso

Per Salvatore Accarino è la seconda condanna in poche settimane. Dopo quella rimediata per smaltimento illecito di rifiuti a 6 anni e 6 mesi del 17 dicembre scorso la pm Sabrina Ditaranto, che ha in mano anche questo proedimento ha ottenuto 5 anni per bancarotta fraudolenta. Questa volta i fatti riguardano la “Lombarda, prima creatura del discusso imprenditore di origini campane, risalente al 2003. Insieme a lui condanne anche per Pier Aldo Cattaneo, 5 anni anche per lui, e Raffaele Ielpo, 3 anni di reclusione.

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La Lombarda 5 anni dopo 4 di 11

Il “re dei rifiuti”, secondo il collegio presieduto dal giudice Toni Adet Novik, si è reso protagonista di una distrazione di fondi ingiustificata per 5 milioni di euro, condannando la stessa impresa al fallimento. Cattaneo lo affiancò in queste operazioni in qualità di dirigente sino al 2002, quindi gli subentrò Ielpo che risponde dell’ultimo periodo fino al 2003.

Secondo quanto dichiarato da Accarino nel 2007 in un interrogatorio avrebbe usato quei soldi per pagare i dipendenti in nero, asserendo che questi fossero una cinquantina. I giudici hanno valutato una serie di fattori: pagare i dipendenti in nero è un reato, i dipendenti erano probabilmente 30 (come disse una funzionaria amministrativa ai giudici), l’importo pro capite della cifra sottratta diviso tutti i dipendenti è di 154 mila euro, ricevuti tra il ’96 e il 2002.
Le difese ricorreranno, con ogni probabilità, in appello.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 11 Gennaio 2011
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