Rubato lo striscione contro la cava Trescali
La denuncia delle associazioni: il grande telo con la scritta "Diciamo no alla cava" era un po' il simbolo della mobilitazione ed era stato ripreso anche dalle telecamere di Rai e RSI
La battaglia contro la cava di Cantello dà fastidio a qualcuno: nella notte tra venerdì e sabato ignoti hanno rimosso e portato via lo striscione "Diciamo no alla cava", simbolo della mobilitazione contro la riapertura della cava Italinerti ai Trescali, già impianto abusivo rimasto aperto fino al 1986. La denuncia della scomparsa arriva proprio dal gruppo di ben 38 associazioni e comitati riuniti sotto la sigla "A difesa della Valle Bevera e dell’acqua di Varese".
Le associazioni proprio la
sera di venerdì si erano riunite a Varese per un incontro pubblico – molto partecipato – per sensibilizzare la cittadinanza sull’impatto ambientale che avrà la riapertura della cava. Nella serata l’attenzione era puntata anche sul delicato ecosistema della Valle Bevera (nella foto), "serbatoio" d’acqua per la città di Varese, che in futuro si vorrebbe tutelare anche con un parco. Lo striscione era posizionato lungo la strada della Valsorda che congiunge Varese con Cantello ed era comparso anche nei servizi televisivi di testate regionali e nazionali italiane e svizzere. Erano stati proprio gli striscioni ad attrarre l’attenzione di giornali e televisioni locali, lo scorso inverno, e forse anche per questo il grande telo in questione già nella scorsa primavera era stato oggetto di atti vandalici.

"Di certo non ci scoraggiamo" fanno sapere i rappresentanti del gruppo che riunisce associazioni di ogni genere, dagli ambientalisti ai cacciatori, ai produttori del celebre asparago di Cantello. E infatti, dopo l’assemblea del 28 gennaio, il sodalizio no-cava ha già in programma un altro incontro pubblico in città: venerdì 4 febbraio alle ore 21, nel Salone Estense, le istituzioni locali e la società civile dialogheranno per trovare le soluzioni migliori a tutela del prezioso patrimonio naturalistico, ecologico, idrico della Valle Bevera. Nei giorni scorsi il gruppo ha scritto anche al sindaco di Varese Attilio Fontana, chiedendo un impegno concreto contro la riapertura della cava, come quello che ha permesso di bloccare il progetto della cava Rasa di Varese.
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