Sacchetti della spesa addio plastica
La legge impedisce a piccoli e grandi negozi di utilizzare dal primo gennaio i vecchi “sacchetti”. Uno sguardo sulla situazione in provincia
Sacchetti di plastica al bando per legge dal primo gennaio, ma quasi tutti i commercianti, piccoli e grandi negozi li usano ancora, per smaltire le scorte in attesa delle forniture dei sacchetti regolamentari.
Esselunga, catena già attrezzata da tempo – alle casse si trovano da mesi i sacchetti asportabili di carta e mater Bi, nonchè diversi tipi di sporte riutilizzabili, tanto quello giallo con il loro marchio fornisce un punto fragola ogni volta che viene utilizzato – in questi giorni regala i sacchetti di polietilene avanzanti, con un cartello un po’ piccato nei confronti della burocrazia: "Nell’incertezza delle leggi, Esselunga lascia la liberta di scelta tra: sacchetto biodegradabile, 10 tipologie di borse riutilizzabili, sacchetto di carta e scatole di cartone o sacchetto di plastica (gratuito fino ad esaurimento scorte)". In questo modo si comporta, da più di un anno, anche la catena tedesca di Hard Discount Lidl che ha già la sua borsa riutilizzabile a marchio e i sacchetti di cartone. Stesso discorso per Iper, anch’esso attrezzatissimo con tutte le tipologie di sacchetti previsti. Per non parlare di Tigros, che a settembre ha avviato una campagna di sostituzione dei sacchetti (che dalle loro casse sono sparite ben prima del primo gennaio) regalando con 300 punti la loro sporta di tessuto riutilizzabile. Billa sta attendendo l’esaurimento delle scorte per fornire i nuovi sacchetti: «stiamo finendo le scorte di sacchetti di plastica – aggiunge il direttore del Billa di Saronno, Gianluca Zanetti -. I nuovi sacchetti costeranno dieci centesimi».
Diverso il discorso per i piccoli negozi, che non hanno scelte così ampie come la grande distribuzione:«Credo che restituirò i sacchetti al mio fornitore, ne ho troppi qui in negozio – aggiunge Marco Novello, fornaio di Corso Italia a Saronno -. Li ho pagati e non mi posso permettere di regalarli. I clienti giustamente li chiedono gratis, ma non credo pagheranno volentieri 10 centesimi quelli nuovi».
«Noi per ora regaliamo quello che abbiamo in scorta, andremo avanti si e no una settimana – spiegano nella panetteria/posteria di piazza Biroldi a Varese – Una iniziativa apprezzata dalle signore, che quando costavano non li volevano mai, e ora che son gratis li chiedono pure per una michetta». In futuro «Ci penseranno i fornitori di sacchetti: saranno loro a portarci quelli a norma, ci fidiamo delle loro indicazioni. E comunque le clienti abituali il sacchetto se lo portano già da casa».
I clienti non sembrano, almeno apparentemente, disturbati dalle novità. «Era ora che si facesse qualcosa per l’ambiente – commenta Gianna, pensionata -. Io già cercavo di non utilizzarli, ma era davvero uno spreco inutile». «Se proprio non si vuole pagare dieci centesimi il sacchetto nuovo – aggiunge Franca, altra pensionata che ha appena comprato il pane -, ci si porta il sacchetto da casa e si usa sempre quello».
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