A Castellanza “Stasera ovulo”

Lo spettacolo di Carlotta Clerici sul mito della maternità e sulle peripezie socio-esistenziali in cui incorrono le donne senza progenie al rintocco del famigerato orologio biologico

Nuovo appuntamento all’insegna dell’umorismo per CastellanzAteatro, la rassegna organizzata dalla Città di Castellanza con la collaborazione delle associazione Amici dello Sport e della compagnia Entrata di Sicurezza. Venerdì 4 marzo alle 21 al teatro di via Dante il cartellone propone "Stasera ovulo", graffiante e commuovente monologo di Carlotta Clerici sul mito della maternità e sulle peripezie socio-esistenziali in cui incorrono le donne che, senza progenie al rintocco del famigerato orologio biologico, si ritrovano a subirne l’influsso. Una produzione LaQ-Prod che vede in scena Antonella Questa per la regia di Virginia Martini.

Fino a dove riesce a spingersi l’istinto materno di una donna che, con una relazione stabile e felice, un lavoro gratificante, passati i 35 anni, decide che è arrivato il momento di avere un figlio? Alter ego dell’autrice, la protagonista di questa commovente ma al tempo stesso esilarante ed irresistibile commedia, arriva alla risposta attraverso una serie di tentativi, fallimenti, esami medici e cure pesanti, consigli di parenti e amici, critiche più o meno velate, delusioni, disperazione e consapevolezza. Sarà proprio questa consapevolezza a regalare al pubblico un finale commovente e inaspettato. Uno spettacolo che diverte, emoziona e coinvolge, interpretato con grande immediatezza e comunicativa in tutti i registri espressivi.

"Anna è una donna moderna, libera, indipendente. A trentacinque anni è innamorata dell’uomo con cui vive, e insieme decidono di avere un bambino. Non ci riescono. Anna ci trascina nel suo percorso di aspirante madre. Dai primi tentativi ai primi fallimenti, dagli esami medici di base ai trattamenti pesanti, dai consigli delle persone intorno a lei alle stigmatizzazioni, dalla delusione alla speranza, alla presa di coscienza…. Stasera ovulo è nato dalla mia esperienza di donna sterile. Con la distanza necessaria a farne un testo teatrale, e attraverso un personaggio di pura fantasia, il monologo ne ripercorre le tappe. Il desiderio di maternità costantemente frustrato, l’accanimento terapeutico e – soprattutto – lo sguardo degli altri, delle persone "normali". La condanna più o meno esplicita, il giudizio più o meno velato di tanta gente, di troppa gente. La donna sterile è ancora oggi, nel XXI secolo, in occidente, messa al bando dalla società. Questa constatazione ha lanciato una riflessione sul ruolo della donna e della maternità in una società piena di contraddizioni – tra liberazione sessuale, emancipazione, ricerca dei valori tradizionali, progresso scientifico, ritorno alla natura… – e sul ruolo estremamente ambiguo della procreazione assistita dal punto di vista medico. Ultimo progresso delle donne oppure un tornare indietro, obbligo di partorire a qualunque costo? Controllo del corpo femminile, oppure sacrificio della donna al suo compito primordiale? Ho voluto giocare sullo scarto tra la mia coscienza attuale e l’accecamento irrazionale che accompagna sempre l’esperienza dell’infertilità. Ho quindi scelto di ripercorrere l’itinerario in presa diretta, attraverso lo sguardo di una donna che non ha ancora riflettuto a tutto questo, mentre decide di fare un bambino…" (Carlotta Clerici)

Originariamente scritto in francese, lo spettacolo ha debuttato a Parigi (dove vive la Clerici) nel gennaio del 2010 e ha vinto il premio Calandra Teatro 2009 come "Migliore Spettacolo" (alla Questa il riconoscimento di "Migliore Interprete"). Un appuntamento di particolare interesse, oltre che per il rilievo artistico e per l’attualità delle tematiche affrontate, per le importanti collaborazioni che ne hanno reso possibile l’allestimento. Lo spettacolo infatti è inserito nella prima edizione di "Teatar – Teatro ad alto Tasso Artistico", la stagione diffusa per un territorio compatto il cui fine è quello di rivitalizzare un territorio, quello della provincia Nord Ovest di Milano, creando un unicum diffuso di esperienze culturali, un laboratorio di sperimentazione che funga da catalizzatore e centro di gravità di energie e idee. Un progetto di Giorgio Almasioa che, con il sostegno della Banca di Credito Cooperativo di Busto Garolfo e Buguggiate, sta riscuotendo incoraggianti risposte dal territorio.

Humanitas Mater Domini (Castellanza – VA) insieme alle istituzioni locali e provinciali, ha deciso di sostenere questa iniziativa del Comune di Castellanza perché la tematica affrontata dallo spettacolo teatrale "Stasera Ovulo", con toni semplici, a tratti ironici, racconta di una problematica presente tra le giovani donne. L’Istituto, da sempre attento alle esigenze della salute femminile ha colto questa opportunità, che peraltro coincide con la vicina "Festa della Donna", per promuovere il messaggio dell’importanza della prevenzione. Dal 2009, inoltre, Humanitas Mater Domini fa parte del network di ospedali riconosciuti da O.N.Da (Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna) quali strutture con un alto livello di "women friendship", ossia che prestano particolare attenzione a tutti i campi della medicina dedicati alle patologie della donna.

"Il riconoscimento ottenuto da O.N.D.A. – afferma Alessandro Liguori – Amministratore Delegato di Humanitas Mater Domini – premia il nostro impegno verso il mondo delle donne e la complessità dei suoi bisogni. La nostra struttura si è posto l’obiettivo di offrire elevata assistenza e cure personalizzate all’universo femminile come, ad esempio, il percorso completo e multidisciplinare alla patologia del seno, con un team di specialisti che assicura un approccio integrato dal punto di vista clinico, sociale e psicologico. Sono stati inoltre definiti percorsi specifici per il trattamento della menopausa e di tutte le problematiche ad essa correlate (osteoporosi, ecc.) che sono di rilevante impatto nel mondo femminile".
Biglietto: 8 euro, acquistabile in prevendita presso la Cartolibreria Pruneri (via Vittorio Veneto 21/b) o in teatro. Info: Ufficio Cultura tel. 0331 526.253 e-mail cultura@comune.castellanza.va.it oppure teatro di via Dante tel. 0331 480.626 www.cinemateatrodante.it

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Pubblicato il 28 Febbraio 2011
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