Sportello immigrati, Sesto cosa ci guadagna?
Il gruppo Insieme per Sesto attacca la decisione del sindaco leghista Marco Coombo: "Questa chiusura mette in pratica una promessa/minaccia, dettata solo da ragioni ideologiche"
Altro che “normalizzazione”. La chiusura dello sportello immigrati di Sesto Calende continua a far parlare di sé e ad alimentare la polemica tra l’opposizione e l’amministrazione comunale. Dopo le dichiarazioni del sindaco Marco Colombo il gruppo “Insieme per Sesto” torna sulla questione: «.. e adesso la domanda per regolarizzare la badante dove la presentiamo?», si chiedono i rappresentanti della minoranza.
«La chiusura dello sportello immigrati non va affatto nella direzione di “normalizzare” la presenza degli stranieri a Sesto, nè di offrire loro una risposta più accogliente alle specifiche necessità burocratiche che derivano dalla loro condizione – si legge in una nota del gruppo “Insieme per Sesto” -. Questa chiusura mette in pratica una promessa/minaccia, dettata solo da ragioni ideologiche, ripetuta dal sindaco leghista all’indomani della sua elezione: "chiuderemo lo sportello immigrati voluto dalla sinistra", perchè gli immigrati "capiscano che a Sesto non sono più trattati bene come prima". Ci ha messo un po’, ma ce l’ha fatta». Accuse dure, che l’opposizione spiega aggiungendo particolari: «A sostegno di queste considerazioni non ci sono solo i discorsi elettoralistici della Lega (pare che elezioni politiche siano in arrivo). Sono i fatti a parlare: lo sportello immigrati che è stato chiuso era attivo da molti anni in virtù di un accordo iniziale con la Provincia e con la collaborazione dell’Ufficio del Piano di Zona e dei Cittadini del Mondo, che offrivano vasta competenza ed esperienza che oggi rischiano di andare perse. Al servizio si rivolgeva un’utenza di quasi 2000 persone l’anno, di cui la maggior parte sestesi, sia stranieri residenti, che italiani presso i quali lavorano gli immigrati e le immigrate. Per far fronte a questo bisogno era garantita un’apertura al pubblico di più giorni per almeno 13-15 ore settimanali. Come è possibile chiamare un passo in avanti un’apertura ridotta ad un solo giorno e per 2 ore, presso un ufficio (anagrafe) che è già oberato di lavoro ordinario e che quest’anno si dovrà fare carico anche del lavoro straordinario connesso al censimento decennale Istat 2011? Aggiungiamo il fatto che lo sportello chiude oggi, ma l’apertura nei Comuni del distretto andrà a regime solo a giugno, e il quadro regressivo è completo. E’ più che evidente che il servizio peggiorerà, come desiderano coloro che vedono la presenza degli stranieri solo come un fastidio. Ma Sesto cosa ci guadagna?».TAG ARTICOLO
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