Flavio Ibba diventa “ascoltatore” della città
Il giovane consigliere comunale dell'Udc dà vita a un vero e proprio laboratorio di ascolto a disposizione dei cittadini. Chiunque puo' dare un voto alla città e indicare le ragioni che lo rendono felice
Flavio Ibba, consigliere comunale dell’Udc (eletto con 109 voti alle ultime amministrative), non finisce mai di sorprendere. L’ultima delle sue iniziative lo vede nei panni di “Ibbascoltatore”, rappresentato da un bulbo di capello con tanto di cuffia per ascoltare Varese. Proprio così, il giovane consigliere comunale vuole sentire gli umori della città e per farlo va al cuore del problema con una domanda secca: «quanto sei felice di vivere a Varese da 1 a 10?». Ibba immagina di vivere in una città che si chiama Joyà City dove si fa un gioco: il Joyà game, che consiste appunto nel dare un punteggio da 0 a 10 alla propria città, indicando i motivi (a seconda del voto che si è dato,) che rendono felice l’esistenza varesina e le cose che invece mancano per renderlo luogo perfetto per vivere. «È un modo per aiutarci a costruire il programma politico per la città» dice il consigliere comunale.
Per consegnare i volantini con le risposte, i cittadini avranno a disposizione un Ibbabox alla sala Montoli presso il Comune di Varese, alla Casa del Disco in piazza del Podestà aVarese e presso il Joyà game designer di Angelo Adorisio in viale Aguggiari 3/5. Oppure per chi volesse fare l’info-test on line è sufficiente scrivere a flavioibba@virgilio.it
Ibba si mette, dunque, a disposizione per raccogliere le voci dei cittadini, ma non solo. il giovane politico darà vita anche al "Politicart lab". «Si tratta di una campagna di comunicazione sociale – spiega il consigliere dell’Udc -. Metto a disposizione la mia voglia di comunicare e di denunciare i disagi sociali a tutti coloro che, con qualunque forma d’arte, vogliano mettere in luce il proprio talento. Chi vuole esprimersi artisticamente puo’ trovare una voce pubblica per farsi ascoltare e per mettersi in evidenza».
Resta un piccolo mistero, ovvero perché come simbolo di questa campagna è stato scelto il bulbo di un capello in forma caricaturale. «Non deve sorprendere – conclude Ibba – la filosofia del bulbo è legata alla vita e al pensiero, è una filosofia esistenziale. Tanti pensieri messi insieme avranno il potere di donare bellezza alla città».
Resta un piccolo mistero, ovvero perché come simbolo di questa campagna è stato scelto il bulbo di un capello in forma caricaturale. «Non deve sorprendere – conclude Ibba – la filosofia del bulbo è legata alla vita e al pensiero, è una filosofia esistenziale. Tanti pensieri messi insieme avranno il potere di donare bellezza alla città».
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