I miei sguardi vi interrogano perché io so
"Scrittori corsari", una mostra di Pino Ceriotti alla Galleria Boragno. Ad accogliervi i grandi “Teleri” di Pier Paolo Pasolini, Allen Ginsberg, Jack Kerouak, Lawrence Ferlinghetti. Inaugurazione venerdì 12 marzo

Ceriotti è un classico “prodotto” (consentite il termine) glocale, perché ha messo insieme la tradizione imprenditoriale di famiglia e la poetica che ha sempre contraddistinto la sua pittura. I suoi grandi ritratti sono, infatti, dipinti sui campioni di stoffa che l’azienda del padre produceva nel cuore di Busto Arsizio. La vecchia fabbrica da qualche anno è diventata l’abitazione e lo studio dove Ceriotti “ripensa” i volti che ha incontrato nel suo lungo peregrinare d’artista. Prima di ritornare all’ovile bustocco, l’artista ha vissuto in

«Ritraggo individui dallo sguardo penetrante – dice Ceriotti – che appartengono ad etnie in via d’estinzione, una estinzione subdola trasversale, annientati da beni di consumo, da esigenze imposte dalle multinazionali. Privati della loro cultura millenaria, incanalati in una routine quotidiana fatta di bisogni indotti, da oggetti inutili, da plastiche variopinte. Uomini che hanno conosciuto verità profonde, che nascondono segreti preziosi, tritati sempre di più in un gigantesco tritacarne, spodestati dal loro ruolo e potere a colpi di leggi, carte bollate e burocrazia e i loro territori risuddivisi da logiche politiche ed economiche criminali. Li ritraggo perchè ultimi testimoni di “Verità” e saggezza, occhi che sanno con il dna e non con il cervello».
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