Stelluti e il centrosinistra: “Pronti alla battaglia, per vincere”
Il candidato sindaco di PD e alleati valuta la frattura fra Lega e PdL: "implica un giudizio negativo sull'amministrazione Farioli e sulla ricandidatra del primo cittadino". Obiettivo ballottaggio
Situazione tutta da vedere per Carlo Stelluti, candidato sindaco del centrosinistra. «E così, hanno scelto Tovaglieri? Ho conosciuto suo padre». Nel nuovo quadro di rottura Lega-PdL Stelluti vede l’opportunità, prima del rischio: «Possiamo giocarci la partita, è aperta. Siamo pronti alla battaglia, e con il preciso intento di vincere: la parola passi agli elettori».
La spaccatura fra i giganti della destra riapre i giochi, ma lo fa in modo pericolosamente ambiguo. La Lega si gioca tutto: il centrosinistra, per converso, pure. Ha il vantaggio di avere poco da perdere. Arrivare al ballottaggio diventa però ora, da prospettiva auspicata contro un centrodestra prima "corazzata" unita e invincibile, necessità imperativa per evitare di trovarsi sì e no in tre o quattro in consiglio comunale… trovandosi magari a fare da insolito "ago della bilancia" in un ballottaggio tutto di destra, Lega contro PdL. «Scenario improbabile» dice Stelluti: «ora al ballottaggio abbiamo la possibilità di esserci». Ogni punticino percentuale tornerà comodo per arrivarci. Rimpianti per i pezzi perduti per strada, ossia quei gruppi che hanno voluto marcare le distanze, chi dal PD e dintorni (Articolo 3 di Antonello Corrado), chi in nome del "brand" incompatibile con chiunque altro (Busto 5 Stelle, i seguaci di Beppe Grillo)? «Certo che se anche fra queste forze dovessero prevalere l’esigenza di un rinnovamento dell’amministrazione…» Piuttosto, è con gli Indipendenti di Centro di Gian Pietro Rossi che a questo punto si potrebbe aprire un canale di comunicazione importante. «Mai dire mai in politica: anche perchè loro sembrano proprio incompatibili con la destra. È sui programmi che ci si confronta e il loro mostra vari punti di contatto con il nostro, che è in dirittura d’arrivo, su temi come il lavoro e la gestione del territorio. Si possono cercare delle convergenze, ma questo lo dicevamo già in tempi non sospetti», cioè prima che la Lega desse "la scossa" al sistema.
Venerdì 18 marzo alle 21 Stelluti si presenterà al pubblico al museo del Tessile: lo farà trovando un quadro politico sconvolto rispetto a due settimane prima. «Avevamo aperto con un attacco sulla gestione degli immobili comunali» che non è rimasto senza reazioni, «ma che nessuno ha smentito» rimarca Stelluti, «negli ultimi giorni abbiamo volutamente tenuto toni bassi», l’attesa, anzi il timore, era quello di un riavvicinamento in extremis di Lega e PdL.
«Questa rottura fra i due partiti del centrodestra ha un significato politico: è la non condivisione della ricandidatura di Farioli», "lanciata" con largo anticipo, l’ottobre scorso, da Nino Caianiello. «È pesato un giudizio negativo su questa amministrazione» dice Stelluti, «che ha visto episodi di gestione di potere, non per la città: si guardi alla vicenda dell’Agesp Servizi. Ognuno ha gestito la sua fetta di potere, senza dialogo. Da sindaco a Bollate (2005-2010 ndr) anch’io avevo creato una società in house, al posto di tre che ce n’erano, razionalizzando tra l’altro i costi, ma non come è stato fatto a Busto: qui non si è fatta una società in house, ma una gestione di potere, punto». Per accontentare la Lega, ma a questo punto c’è da chiedersi a cosa sia servito. «Comunque non esultiamo per le disgrazie altrui, si è solo dimostrato che l’amministrazione in carica è stata un fallimento».
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