Tutelare l’Expo dalla mafia: una battaglia difficilissima
L'ex procuratore Pierantozzi, insieme ai vertici delle forze dell'ordine locali, hanno incontrato i ragazzi delle medie per parlare di legalità
L’ex procuratore capo di Varese Giovanni Pierantozzi, Responsabile del Comitato di coordinamento per l’alta sorveglianza ai grandi progetti per l’Expo 2015, Sebastiano Bartolotta, dirigente della Squadra Mobile di Varese, Giuseppe Fugacci, Comandante del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Varese e il maggiore Loris Baldassarre, Comandante del Reparto Operativo dei Carabinieri di Varese hanno spiegato questa mattina, nel salone estense di varese, il senso di legalità e i risultati della lotta alla mafia.
Gli studenti delle medie cittadine Don Rimoldi, dante, Pellico e Righi, dopo aver assistito ai video sulla cattura di esponenti di spicco della mafia, hanno ascoltato le storie locali, storie di infiltrazioni e di malavita. Dalla famiglia Zagari, sino al recente smantellamento di una ‘ndrina a Lonate Pozzolo, passando all’operazione Bad Boys, i protagonisti della lotta quotidiana hanno raccontato le difficoltà di contrastare il fenomeno: « Anche quando si riteneva che nella nostra è provincia non esistesse la mafia – spiega l’ex procuratore Pierantozzi – io sapevo che questo era un terreno molto fertile, più interessante del Sud d’Italia. I varesini, poi, grandi lavoratori non si sono accorti dell’arrivo e della diffusione di questa piaga».
Ed è stato sempra all’ex procuratore, oggi a capo del Comitato di coordinamento per la sorveglianza dei grandi progetti di Expo 2015 che ha posto una delicata domanda uno studente: « Ma è vero che ci sono infiltrazioni mafiose in polituca? e come si combattono?». Vaga la risposta di Pierantozzi: « Io preferisco credere in un mondo dove i buoni sono da una parte e i delinquenti dall’altra».
Una risposta che ha lasciato perplessi i ragazzi: « Non è possibile gravare di tante angosce e preoccupazioni i nostri ragazzi – ha raccontato alla fine dell’incontro Pierantozzi – Dobbiamo convincerli che è importante il senso della legalità e del rispetto.Oggi per l’EXPO viviamo una fase delicatissima. Procediamo con la speranza che tutto vada bene ma non abbiamo certezze. Abbiamo strumenti di contrasto che mi auguro ci porteranno a vincere. Ma la battaglia è di una difficoltà estrema»
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