Da Masnago non si passa
Sembra uno slogan dei tifosi, e invece è quello che si è sentita rispondere una tifosa in stampelle della Cimberio. Costretta a una lunga passeggiata indesiderata per lasciare l'impianto
Egr. direttore,
domenica mi sono recata al Palasport di Masnago per assistere all’incontro Varese-Cantù. Ho utilizzato un taxi poiché essendo stata operata da poco alla caviglia, devo usare le stampelle e non posso appoggiare il piede destro. Quando siamo arrivati alla rotonda dello stadio, troviamo la strada che porta al Palaignis chiusa e due vigili a controllare che non passi nessuno. Noi chiediamo gentilmente se possiamo passare (data la mia situazione) e ci viene risposto che non può passare nessuno. Nel frattempo anche a una signora col marito disabile in auto viene negato l’accesso e le viene detto, in malo modo, che sarebbe dovuta arrivare prima che chiudessero le strade. Mi incammino (si fa per dire) al palazzetto e arrivo appena in tempo per il fischio d’inizio, stanca, sudata e arrabbiata.
Guardo la partita e alla fine mi chiama il mio fidanzato, che mi era venuto a prendere, dicendomi di raggiungerlo alla rotonda dello stadio poiché nessuno poteva passare fino a che tutti i pullman dei canturini non fossero andati via. Io ormai ero uscita dal palazzetto per cui per non rimanere in piedi ad aspettarlo per chissà quanto tempo, vado verso la rotonda. Mentre sono ferma sul ciglio della strada ad attenderlo, mi si avvicina il solito vigile e molto sgarbatamente mi dice: «Signorina o sta sul marciapiede o sta sullo spartitraffico perché in mezzo alla strada dà fastidio».
Mi domando a chi dò fastidio se non passa nessuno perché la strada è chiusa??????? Ovviamente il mio fidanzato non si è potuto fermare alla rotonda per farmi salire e quindi ho dovuto camminare faticosamente per un’altra decina di metri per arrivare fino alla sua auto. Non avrei mai pensato di dirlo, ma meno male che Varese ieri ha perso così martedì sera non dovrò rifare la maratona per assistere alla partita della mia squadra del cuore.
Capisco ed apprezzo gli sforzi per la sicurezza durante le partite a rischio, ma un minimo di buonsenso nei confronti di chi ha problemi di mobilità lo considero doveroso.
Cordiali saluti
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