Lo scuolabus rimane, fino all’autunno

È stato il sindaco Tarantino a proporre la riconferma del servizio fino al 30 novembre "per definire le alternative". Polemiche sulla proposta del Pd di taglio degli stipendi: "Richiesta demagogica e populista"

Sullo scuolabus l’amministrazione comunale fa marcia indietro, almeno per ora: il servizio di trasporto scolastico sarà prolungato fino a fine novembre. In questo periodo "azienda (servizi comunali) potrà meglio organizzare il personale addetto e l’amministrazione definire una modalità di erogazione del servizio alternativo". Il programma di massima indicato dal vicesindaco Leonardo Tarantino dieci giorni fa prevedeva che i pullmini rimanessero fermi già dall’inizio del prossimo anno scolasico: ma ora è stato lo stesso primo cittadino – dopo le pressioni dei genitoria chiedere di confermare il servizio fino ad autunno inoltrato. La modifica è stata proposta e approvata dal consiglio comunale, insieme alla delibera che prolunga fino al 31 novembre la gestione di ASC (l’azienda comunale) dei servizi idrico e fognario, farmacie, cimiteri, riscossione delle imposte su pubblicità e affissioni.

La discussione sul servizio è stata comunque animata. «Ci aspettiamo un atteggiamento più responsabile da parte della maggioranza» ha incalzato Pietro Bosello della lista civica, che ha ricordato al sindaco come non ci fossero «soluzioni», ma «solo ipotesi di lavoro» tutte da concretizzare e che necessitano dunque di tempo. Il suo collega di lista Paolo Bossi (nella foto, con Bosello) – di fronte al dato fornito dall’amministrazione di 21 famiglie che dicono di non poter fare a meno dello scuolabus – invece ha fatto un’analisi sui numeri: «Ma come fate a sapere quanti bambini andranno quest’anno in prima elementare?» ha chiesto per esempio. E il vicesindaco e assessore all’istruzione Montani ha dovuto ammettere che non era stato calcolato. «Ci sta che un’amministrazione pensi a un servizio alternativo – ha concluso Bossi – ma si deve coinvolgere la popolazione scolastica. Non potete farlo a scuola chiusa, si fa ad aprile».

Quanto ai costi e all’aspetto strettamente economico, Marisa Mazzucchelli ha riproposto l’idea del Pd del «taglio del 20% delle indennità di assessori e consiglieri» per recuperare 30 mila euro ricordando che così aveva fatto il centrosinistra 5 anni fa. «Proposta demagogica e populista» l’ha bollata il vicesindaco Albino Montani, spalleggiato dal capogruppo del PdL Cappellano: «Io sono disposto a lasciare il gettone, ma non cambierebbe nulla» ha detto la guida dei consiglieri del PdL. «Anche io sono disposto a farlo, ma stiamo attenti – ha risposto Eliseo Sanfelice dell’IdV – perché c’è il rischio che senza indennità la politica finiscano a farla solo i ricchi, i Berlusconi e simili». Comunque niente paura, per ora la proposta di un taglio delle indennità non è più in agenda. Il sindaco Tarantino (nella foto) ha concluso: «Non c’è bisogno di devolvere stipendio, riusciremo a portare a scuola tutti rendendo più efficiente il servizio. In ogni caso le perdite del servizio sono nell’ordine dei 90mila euro, non solo 30 mila». Comunque, se i 30mila euro del taglio degli stipendi danno ossigeno ad un servizio, il problema complessivo rimane: e qui si ritorna alle preoccupazioni sull’azienda comunale, il cui futuro è ancora incerto. Sanfelice dell’IdV ha ricordato anche che – al di là dei servizi di utilità sociale – si parla anche degli stipendi di 21 lavoratori, che dovranno essere tutelati.

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Pubblicato il 28 Giugno 2011
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