Pro Patria, Tesoro fa la sua offerta
Una rappresentanza dei giocatori ha incontrato l'ex-patron a Mapello che ha chiesto un'ulteriore sforbiciata agli stipendi che si erano già ridotti: «Già domani daremo una risposta ma lui e Vavassori salvino la Pro»
Il momento dell’incontro decisivo per il futuro della Pro Patria è arrivato: questa sera una delegazione formata da sette calciatori biancoblu ha raggiunto Mapello, il quartier generale di Savino Tesoro, per incontrare l’ex patron della società. Giocatori e proprietà si sono confrontati in maniera serena e pacata per arrivare ad un punto d’incontro sulla cifra da versare a saldo, almeno parziale, degli stipendi arretrati: gli atleti si sono già detti disponibili ad accettare un abbattimento della cifra ma la richiesta di Tesoro è andata al di là dei 600 mila euro di riduzione di cui si è parlato in questi giorni. Entro domani mattina, giovedì, i giocatori dovranno dare il via libera per firmare le liberatorie, in modo che l’ex patron possa appianare il bilancio della società per prepararsi alla cessione: «Noi ci stamo mettendo tutta la buona volontà – ha detto il portiere Luca Anania – siamo senza stipendio da un anno ormai e siamo stati i primi a dirci disposti a tagliarci lo stipendio. Lo dico senza nessuna polemica ma chiedo alle altre due parti di fare un passo verso di noi e, soprattutto, verso la salvezza della società». Il portiere poi guarda al futuro: «La distanza tra le nostra proposta e quella del presidente è notevole ma credo che se si vuole il bene della Pro Patria si può arrivare ad un accordo».
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