Hotel capolago, il Pd attacca: “Opere di compensazione inesistenti”
Mirabelli e Civati vogliono vederci chiaro. Il comune non ha ancora ottenuto tutto quello che era stato promesso dalla proprietà
Il Partito Democratico attacca l’amministrazione e la proprietà dell’albergo di Capolago.
«Più di tre anni fa, l’allora gruppo Polita ottenne dal commissario straordinario Bertolaso il permesso di costruire, a Capolago, un grande albergo che vanta ben 78 camere – scrivono i consiglieri Fabrizio Mirabelli e Andrea Civati – Tale albergo fu realizzato in occasione dei Mondiali di ciclismo grazie ad una procedura semplificata, in deroga al PRG vigente e, tra gli alberghi autorizzati, fu l’ultimo a partire, addirittura a fine febbraio 2008. (nella foto l’inaugurazione, con gli imprenditori e il senatore Tomassini).
In cambio erano previste alcune opere di compensazione a vantaggio del quartiere a carico dell’allora gruppo Polita per un valore di circa 1,5 milioni di euro. Si trattava, in particolare, di un ponte per collegare in sicurezza l’albergo e il paese alla pista ciclabile realizzata intorno al lago (che avrebbe dovuto essere pronto entro il 15 settembre 2008), di un parcheggio a favore della medesima pista ciclabile, di un infopoint, di un punto di ristoro, di una casetta per il noleggio delle bici (effettivamente realizzata ma senza spogliatoi), di un bagno pubblico, di un marciapiede, dell’illuminazione della via per Bodio (realizzata a metà).
Spiace constatare come, purtroppo, nonostante alcune denunce pubbliche fatte in passato dal PD, a circa tre anni dalla conclusione dei Mondiali di ciclismo, quasi tutte queste opere rimangano ancora sulla carta. Tutto ciò è normale? A che punto è il contenzioso tra il Comune e la società “Il Gigante”? Dal punto di vista amministrativo, cosa si sta facendo per costringere tale società a rispettare gli impegni presi?
Da tempo mancano i chiarimenti necessari e la confusione regna sulla vicenda. Nei mesi scorsi l’assessore Binelli aveva anche attribuito la responsabilità alla Provincia la quale non avrebbe autorizzato la realizzazione del passaggio pedonale tra il quartiere e la pista ciclabile. Questo inutile rimpallo di responsabilità continua a danneggiare i cittadini.
Auspichiamo che la seconda Amministrazione Fontana voglia fornire ai varesini delle risposte convincenti su questa vicenda che, in un momento in cui i tagli del governo Berlusconi hanno praticamente messo in ginocchio gli enti locali, sta diventando sempre più imbarazzante e insostenibile».
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